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Ue: Parlamento europeo adotta bilancio 2016, risorse per migrazione e lavoro

26 novembre 2015 | 09.47
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Ue: Parlamento europeo adotta bilancio 2016, risorse per migrazione e lavoro

Il Parlamento europeo ha approvato il bilancio Ue per il prossimo anno, disponendo stanziamenti d'impegno pari a 155 miliardi di euro e 143,9 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento, così come concordato con il Consiglio il 14 novembre. Il Parlamento ha garantito il massimo importo possibile per il finanziamento della gestione dell'emergenza migratoria, delle piccole e medie imprese, degli studenti e del programma di ricerca Ue Orizzonte 2020. Il via libera è arrivato con 516 voti favorevoli, 179 contrari e 8 astensioni.

In particolare, il Parlamento si è assicurato che tutte le risorse disponibili nel quadro finanziario pluriennale Ue (Qfp) saranno utilizzate nella gestione della crisi migratoria in corso, che necessità di essere affrontata sia all'interno degli Stati membri sia in quei Paesi che sono limitrofi ai conflitti dai quali i migranti stanno fuggendo. L'accordo include 1,6 miliardi di euro previsti nella proposta originale della Commissione e va incontro a molte delle richieste del Parlamento.

Per finanziare il deficit, il Parlamento, con un voto separato, chiede agli Stati membri di devolvere una somma pari a 2.3 miliardi di euro ricavata da entrate più alte del previsto da multe sulla concorrenza e dazi doganali. Altri 2,3 miliardi di euro sono richiesti agli Stati membri per adempiere la promessa di finanziare i fondi per l'Africa (affrontare alla radice le cause della migrazione) e la Siria (aiutare i rifugiati e i migranti che si trovano in Siria e nelle sue vicinanze).

La priorità del Parlamento di migliorare la competitività si traduce in risorse extra per le piccole e medie imprese (14,3 milioni di euro), in finanziamenti per Orizzonte 2020 (184,5 milioni di euro) e per le infrastrutture per collegare l'Europa (150 milioni di euro), che vanno a ripristinare parte del denaro che era stato in un primo momento riallocato nel fondo per gli investimenti voluto da Juncker e in risorse economiche al programma di studi Erasmus+ (6,6 milioni di euro).

Inoltre, il Parlamento ha convinto il Consiglio e la Commissione a impegnarsi a continuare anche nel 2016 l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, attualmente in fase di revisione, e di mantenere ad un livello accettabile le fatture non pagate.

Nel corso del dibattito, diversi oratori hanno sottolineato che le priorità di spesa dell'Ue, stabilite nel quadro finanziario pluriennale dell'Ue (Qfp) dovevano essere riesaminate, alla luce delle differenti circostanze rispetto alla sua adozione nel 2013. Il Parlamento intende sfruttare al massimo tale revisione, in arrivo nel 2016.

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