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Tabacco: Liberati (Roma Tre), aumento onere fiscale minimo giusta direzione

04 febbraio 2016 | 17.34
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Tabacco: Liberati (Roma Tre), aumento onere fiscale minimo giusta direzione

"In questo momento, per avere effetti positivi sul mercato, ma anche sul gettito e sull'aspetto sanitario, credo che aumentare l'onere fiscale minimo sui tabacchi vada nella giusta direzione. Ma allo stesso tempo credo che si debba aumentare il peso dell'accisa specifica. Questo per evitare di avere un mercato troppo segmentato". Così Paolo Liberati, ordinario di Scienza delle Finanze a Roma Tre e tra gli estensori di uno studio sulla tassazione dei tabacchi nel nostro Paese, commenta, con Labitalia, le possibili scelte del governo in materia di tassazione dei tabacchi.

Quello sui prodotti da tabacco, spiega Liberati, "è un sistema di tassazione molto complesso nel nostro Paese: sono da sconsigliare degli aumenti di tassazione che vadano a segmentare troppo il mercato e che abbiano effetti negativi anche su gettito e questione sanitaria".

E Liberati ricorda che "l’attuale peso dell’accisa specifica sulla tassazione totale è in Italia il più basso tra i principali Paesi europei e in un confronto internazionale".

E anche nello studio realizzato da Roma Tre si spiega che "il governo ha nella sua facoltà la possibilità di proseguire il processo di aumento della parte specifica della tassazione e dell'onere fiscale minimo".

"La riforma del dicembre 2014 - si ricorda - ha previsto, infatti, che il governo possa esercitare una delega a variare, rispettivamente nel 2015 e nel 2016, fino allo 0,5% l’incidenza complessiva, al 2,5% la parte specifica e a 5 euro/kg l’onere fiscale minimo".

Secondo lo studio, "lo spostamento verso l’accisa specifica rappresenta una caratteristica strutturale che la World Health Organization suggerisce sia per i possibili vantaggi in campo sanitario, sia per quelli che ne deriverebbero in termini di maggiore semplicità dell’amministrazione dell’imposta e di capacità di scoraggiare il consumo a bassi prezzi".

Per gli studiosi dell'ateneo capitolino, "prevedere un aumento automatico dell'onere fiscale minimo è necessario sia per conservare il valore reale del tributo nelle fasce di prezzo più basse, sia per evitare che eventuali modifiche del sistema impositivo incidano solo sulle classi di prezzo più alte".

"Una possibilità - si spiega - è quella di prevedere il mantenimento di un rapporto costante tra onere fiscale minimo e prezzo medio ponderato, ovviando così alla perdita di efficacia che la misura dell'onere fiscale minimo subisce all’aumentare del prezzo medio stesso".

"Tali interventi concorrerebbero significativamente -conclude lo studio- a incrementare il gettito, a perseguire più efficacemente le politiche sanitarie di prevenzione dell’accesso al fumo, e ad allineare l’Italia allo scenario europeo e internazionale in materia di tassazione dei tabacchi".

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