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Terzo settore: Poletti, con legge delega partecipazione attiva e responsabile

31 marzo 2016 | 09.36
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Terzo settore: Poletti, con legge delega partecipazione attiva e responsabile

“Un grazie al Senato che ha fatto compiere un altro passo importante a un provvedimento che punta, definendo un quadro di regole certe e senza intaccare il valore della pluralità delle esperienze, a introdurre misure per favorire la partecipazione attiva e responsabile delle persone, valorizzare il potenziale di crescita e di creazione di occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal cosiddetto Terzo settore, anche attraverso il riordino e l’armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno”. È il commento di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, a seguito dell’approvazione del disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale da parte del Senato.

“Voglio inoltre sottolineare -aggiunge Poletti- che la legge introduce il Servizio civile universale, cioè aperto a tutti e su base volontaria, per sostenere i giovani di età compresa trai 18 e i 28 anni nella realizzazione di esperienze di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva e tutela del patrimonio culturale, il cui valore formativo possa essere riconosciuto in ambito universitario e nel lavoro”.

“Ora l’auspicio -conclude il ministro- è che questo provvedimento possa essere definitivamente approvato dalla Camera in tempi rapidi”.

Soddisfatto anche il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, che dichiara: “Il risultato raggiunto è frutto di un intenso e proficuo lavoro che ha consentito di giungere a un testo condiviso e soddisfacente che integra il testo della Camera licenziato lo scorso aprile. L’iter della riforma è stato piuttosto articolato perché la legge delega di riforma interviene in modo strutturale su un settore che coinvolge indicativamente 5 milioni di volontari e oltre 300 mila organizzazioni non profit, che hanno generato nel solo 2011 un volume di entrate di circa 64 miliardi di euro".

“Il testo, che è giunto all’esame del Senato a seguito di uno stallo durato quasi 9 mesi, prevede sostanziali novità - spiega - su alcuni dei punti chiave del complesso di riforma. All’articolo 1 è stata rivista la definizione di Terzo settore e resa più esaustiva e completa. Analogamente, va ricordata l’istituzione di un Registro unico degli enti di Terzo settore: quindi, anziché i 33 diversi registri attualmente in vigore, avremo un unico Registro nazionale pienamente accessibile e conoscibile. L’intento è di semplificare le procedure e rendere trasparente il mondo del Terzo settore.

"All’articolo 5 - prosegue Bobba - si sono ridefiniti i Centri di servizio per il volontariato, per la cui costituzione potranno concorrere buona parte degli enti di Terzo settore. All’articolo 6 sono previste facilitazioni normative e fiscali per 'fare impresa' con finalità sociali. Un ampliamento di quello che oggi accade con le cooperative sociali che sono più di 12.000; inoltre, è stata integrata la previsione secondo la quale le imprese sociali debbano prioritariamente destinare i propri utili al raggiungimento degli obiettivi indicati nello statuto e, quindi, di obiettivi di utilità sociale. E, ancora, va richiamata l’istituzione del Consiglio nazionale del Terzo settore quale organo di consultazione".

"Sulla riforma del Servizio civile di cui all’articolo 8, ricordiamo, viene inserito, a pieno titolo, il concetto di difesa non armata della Patria - sottolinea il sottosegretario al Lavoro - e della promozione dei valori fondativi della Repubblica, unitamente al principio per cui anche i giovani stranieri, regolarmente soggiornanti, possono finalmente partecipare ai bandi. Inoltre, è prevista la possibilità di svolgere una parte del Servizio Civile in un altro Paese europeo".

"In materia di misure fiscali e di sostegno economico, l’articolo 9 - aggiunge - prevede la revisione della definizione di ente non commerciale, razionalizzazione e semplificazione dei regimi fiscali e contabili, completamento della riforma dell’istituto del 5 per mille. E’ importante richiamare l’articolo 9-bis con cui viene istituita la Fondazione Italia Sociale, che ha lo scopo di sostenere la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti di Terzo settore rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti più svantaggiati, svolgendo, va precisato, una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell’intervento pubblico”.

“L’importante risultato raggiunto - conclude Bobba - è stato reso possibile grazie alla convergenza delle forze di maggioranza, che consente di centrare un obiettivo politico, anticipato dal premier Renzi e da tempo atteso da tutte le parti sociali che operano nel mondo dell’associazionismo, del non profit, del volontariato e del Servizio civile”.

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