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Milleproroghe: obbligo assunzione disabili slitta di 1 anno

10 febbraio 2017 | 09.53
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Milleproroghe: obbligo assunzione disabili slitta di 1 anno

L'obbligo di assumere disabili, in proporzione al numero di persone che lavorano in azienda, slitta di un anno. La misura, che secondo quanto previsto dal Jobs act sarebbe dovuta scattare dal primo gennaio di quest'anno, viene rinviata al 2018. Lo slittamento è contenuto in un emendamento al decreto legge milleproroghe, approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Con il decreto legislativo introdotto nel 2015 è stata creata una tabella, che i datori di lavoro avrebbero dovuto utilizzare a partire dal primo gennaio, per calcolare il numero esatto di assunzioni obbligatorie: 7% per le attività con più di 50 dipendenti; 2 per le attività che occupano tra 36 e 50 dipendenti; 1 per le attività tra 15 e 35 dipendenti. Con la proposta di modifica approvata le assunzioni obbligatorie vengono rinviate al 2018.

Novità in arrivo anche per la Commissione di vigilanza sui fondi pensione: sale a 7 anni la durata della carica di presidente e dei commissari. La proposta di modifica a prima firma Emilia Grazia De Biasi (Pd), approvata dalla commissione, proroga di 3 anni, rispetto ai 4 attualmente previsti, la durata dei mandati, eliminando però la possibilità di rinnovo, che è previsto dalla legge attuale. La disposizione, si legge nell'emendamento, "è applicabile ai componenti in carica alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge". Con un'altra proposta di modifica che ha ottenuto il disco verse viene fissato il termine di 3 anni, per il rimborso che la presidenza del Consiglio darà a Poste, per la spedizione di prodotti editoriali senza fini di lucro e delle associazioni d'arma e combattentistiche è stato previsto un regime speciale.

Il periodo, secondo quanto si legge nell'emendamento a firma Roberto Cociancich (Pd), sarà sufficiente a "permettere l'ammortamento delle attività necessarie per fornire il servizio". Diverse sono le proroghe che riguardano il settore dell'istruzione, come gli ulteriori 4 anni che vengono concessi ai diplomati nelle accademie artistiche o musicali, che fino al 31 dicembre 2021 potranno considerare il loro titolo di studio al pari di una laurea. L'equilloquenza sarebbe 'scaduta' il 31 dicembre di quest'anno ma, con il via libera all'emendamento di Francesca Puglisi (Pd), è stato fissato il nuovo termine.

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