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Lavoro: Regione Umbria, alternanza scuola innovazione per giovani e imprese

31 marzo 2017 | 13.49
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Antonio Bartolini, assessore al Diritto allo Studio della Regione Umbria
Antonio Bartolini, assessore al Diritto allo Studio della Regione Umbria

“L’alternanza scuola lavoro rappresenta un’innovazione per i giovani e le imprese”. Lo dice a Labitalia Antonio Bartolini, assessore al Diritto allo Studio della Regione Umbria, a margine dell’incontro organizzato oggi a Perugia dalla Cida (Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità) in collaborazione con l’Associazione italiana formatori e l’Itet Aldo Capitini.

“Non è semplice fare alternanza scuola-lavoro -spiega- perché è un mutamento di paradigma culturale. Il messaggio lanciato dalla ‘Buona scuola’ è proprio quello di portare una nuova visione del rapporto tra scuola e lavoro in cui il lavoro sia una parte del percorso di istruzione”.

“E’ un paradigma culturale nuovo -ribadisce- che, però, porterà un’innovazione nelle teste non solo dei nostri giovani, ma anche delle imprese, dei datori di lavoro e degli insegnanti. Purtroppo, in Italia, si cerca di attuare il modello tedesco, ma è tutta un’altra cosa. Il modello tedesco essenzialmente è duale, dove l’attività della formazione in azienda prevale sull’aspetto dell’istruzione, è un modo nuovo di declinare il cosiddetto apprendistato. Non solo apprendista delle buone pratiche, dell’azienda e delle imprese artigianali, ma anche un percorso che aiuta l’istruzione. L’alternanza scuola lavoro è una cosa diversa: è istruzione che poi porta ad aprirsi al mondo dell’impresa”.

“Alternanza scuola lavoro -chiarisce con Labitalia Luigi Rossetti, direttore Attività produttive, lavoro formazione e istruzione della Regione Umbria- significa soprattutto riconnettere il mondo dell’istruzione con il sistema delle imprese. E’ un’opportunità straordinaria, specie in una fase in cui il progresso tecnologico e l’innovazione sono determinanti per lo sviluppo economico".

"In questo contesto - osserva- l’apprendimento che i giovani possono acquisire in azienda diventa per loro un capitale fondamentale, non soltanto per le prospettive lavorative, ma per l’intera società ricostituendo quel tratto essenziale di competenze, capacità e valori che altrimenti rischia di perdersi”.

“L’alternanza -aggiunge Sabrina Boarelli, dirigente Ufficio scolastico regionale dell’Umbria- è una pratica attuata dalla Regione. Siamo riusciti a introdurre questo strumento sul territorio. In Umbria siamo piccoli, ma coraggiosi. Stiamo lavorando molto in sinergia a livello istituzionale sia con le università che con il governo. Proprio domani verrà, infatti, il ministro dell’Istruzione Fedeli, che ha annunciato la carta dei diritti e doveri degli studenti che si trovano in alternanza scuola-lavoro”.

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