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Lavoro: Marini (Regione Umbria), politiche pubbliche fondamentali

12 maggio 2017 | 14.46
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Lavoro: Marini (Regione Umbria), politiche pubbliche fondamentali

“La crisi economica, ma anche i processi di digitalizzazione e di informatizzazione, hanno determinato la marginalizzazione, e in alcuni casi l’esclusione di lavoratrici e lavoratori dal mercato del lavoro”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo alla conferenza internazionale 'Adult Education and Learning: Putting Quality into Action', che si è tenuta nella sede della Regione Umbria a Bruxelles.

Obiettivo dell'evento sia condividere alcuni dei prodotti del progetto Erasmus + KA2 Praline - Peer Review in Adult Learning to Improve formal and Non-formal Education (2014-1-IT02-KA204-003626) sia approfondire il tema dell’educazione degli adulti e dell’importanza di un’offerta formativa di qualità, anche per fronteggiare l’elevato numero di adulti tra i 25 e i 64 anni di età che in Europa non sono in possesso di una qualifica/diploma di studi secondario (circa 64 milioni).

“Alla luce di ciò - ha sostenuto la presidente Marini - le politiche pubbliche risultano essere essenziali per la definizione di nuovi profili professionali per favorire il rientro di questi lavoratori nel mercato del lavoro. Di particolare importanza sono, dunque, le attività di formazione e riqualificazione professionale, soprattutto per gli over 50, per i quali appare più difficile la ricollocazione lavorativa".

"In questa direzione - ha concluso la presidente - il progetto Praline, che vede tra i suoi partner anche la Regione Umbria, è di notevole importanza perché mira ad offrire, attraverso anche le nuove metodologie di accreditamento e di valutazione delle agenzie di formazione, maggiori opportunità occupazionali, favorendo altresì l’inclusione sociale di significative fasce della popolazione”.

Come evidenziato da Dana Bachmann, capo Unità della direzione generale Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della Commissione europea, responsabile della Formazione Professionale, dell’apprendistato e dell’educazione degli adulti, “l’atteso target da raggiungere nel 2020, del 15% della popolazione adulti che partecipa attivamente a iniziative di apprendimento formale e non formale, non verrà raggiunto, dato che al momento la media europea è pari all’11% e ci sono Paesi che non superano il 6% (tra questi l’Italia)”.

“L’Italia, insieme alla Spagna, registra i peggiori risultati in termini di competenze di base di alfabetizzazione letteraria nell’Europa a 17 e ciò sembra dovuto a diversi fattori, tra cui: la scarsa disponibilità di sistemi efficaci per raggiungere e coinvolgere gli adulti con basse qualificazioni, la mancanza di servizi di orientamento e supporto individualizzato e un’offerta formativa rigida, poco flessibile anche in termini di accesso e non ritagliata sui bisogni specifici dei singoli discenti adulti", ha avvertito.

"In questo scenario la qualità dell’offerta di apprendimento - ha spiegato - diviene centrale, in quanto lavorare in qualità significa sapere rispondere in maniera efficace ai bisogni della popolazione adulta, significa saper adeguare le modalità di erogazione alle specifiche situazioni di ciascun discente adulto, significa riconoscere e validare gli apprendimenti non formali e informali, che normalmente gli adulti portano con sé a seguito delle attività di lavoro, hobby, impegno sociale e del tempo libero”.

"La Commissione, quindi, promuove il programma 'Upskilling Pathways' in risposta a questo bisogno urgente di intervenire in maniera articolata e funzionale su un target di popolazione fondamentale per la competitività del sistema paese, per la qualità della vita delle persone, per il modello di sviluppo economico sotteso”, ha aggiunto. L’intervento di Joachim James Calleja, direttore del Cedefop, si è focalizzato sull’importanza di lavorare in qualità "per restituire la dignità dovuta a un settore, come quello della formazione professionale e dell’apprendimento degli adulti, che sconta un problema di sottovalutazione rispetto alla formazione universitaria che non corrisponde a quanto in realtà è in grado di offrire anche in termini di occupabilità e competitività del sistema delle imprese".

Il direttore di Cedefop ha, quindi, speso parole di sincero apprezzamento per il lavoro svolto nel progetto Praline, in particolare da Forma.Azione, nella produzione dell’'Analisi Qualitativa della sperimentazione della valutazione tra Pari Europea nel settore dell’educazione degli adulti' e dalla Regione Umbria nella produzione delle 'Raccomandazioni per l’implementazione della Assicurazione Qualità nell’educazione degli adulti'.

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