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Manovra: Antico, su limite 500 euro appello a Presidente Repubblica

29 maggio 2017 | 14.34
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Nunzio Ragno
Nunzio Ragno

Sulla nuova disciplina antiriciclaggio per i compro oro, prevista dalla manovra, arriva l'appello di Antico (Associazione nazionale tutela il comparto dell'oro) al Presidente della Repubblica. "Senz'altro -dice in un'intervista a Labitalia il presidente Antico, Nunzio Ragno- lo scossone sarà molto sentito, specialmente sul restringimento del limite al contante a euro 500. Gli operatori sono in fibrillazione, non si aspettavano tale condotta del governo, anche perché tale obbligo costringe a scontrarsi contro la realtà operativa di tanti soggetti (anziani, alcuni soggetti privati e altri) che non possedendo neanche un conto corrente per far confluire i pagamenti, si troverebbero in seria difficoltà; o vuoi perché gli strumenti alternativi al contante creano oggettivamente problematiche burocratiche da risolvere".

"Questo, da un lato, scoraggerà -avverte- la propensione alla cessione dei preziosi, mentre, dall’altro, e per i più scaltri, incentiverà modalità operative fuori dal rispetto della legge; il tutto a discapito dell’economia di settore e nazionale. Per il resto, chi resisterà dovrà sottostare a una serie di adempimenti aggiuntivi, per il contrasto al riciclaggio e per migliorare la tracciabilità degli oggetti, che porteranno, necessariamente, all’utilizzo specifico di software gestionali".

"Ad ogni modo -sottolinea- metteremo in campo ogni iniziativa, come l’appello rivolto al Presidente della Repubblica sull’eventuale incostituzionalità del limite al contante di euro 500, affinché tali restrizioni vengano eliminate in modo da ripristinare una legittima e agevole operatività".

"Si è voluta introdurre -continua Nunzio Ragno- una norma che aveva l’ambizione di regolamentare il settore intero e il suo indotto, ma, effettivamente, non fa altro che risolvere alcune delle problematiche in essere riconducibili sia la commercio degli oggetti preziosi usati, sia alla lavorazione e commercio dell’oro da investimento che di quello impiegato per le lavorazioni industriali. Certo è che non si può parlare di disciplina organica di settore, ma di ridondanze e maggiori oneri, mal redistribuiti e ricadenti sugli operatori del comparto. Ad ogni modo, e nell’attesa di vedere il testo definitivo di decreto, restiamo in attesa di quanto posto all’attenzione della Presidenza della Repubblica".

"La riduzione della soglia del contante a 500 euro -rimarca- è veramente inconcepibile sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo; l’impatto anticostituzionale è evidente. Era, certo, necessario intervenire per arginare fenomeni criminosi quali, ricettazione, riciclaggio, usura ed evasione fiscale, che ruotano intorno al commercio dei preziosi usati e suo indotto, ma si poteva fare in modo diverso, evitando di introdurre ridondanze e misure restrittive spasmodiche per l’operatività, come l’abbassamento del limite al contante".

"Infatti -sottolinea il presidente di Antico- l’introduzione di un codice Ateco (previsto già dalla norma) specifico per l’attività, da un lato, e il rilascio di una licenza di ps esclusiva per il commercio di preziosi usati, dall’altro, avrebbero potuto sostituire degnamente molte previsioni normative che per alcuni versi ricomprendono formalità e adempimenti già contemplati dalle attuali disposizioni esistenti. Ciò che serviva essenzialmente, era la possibilità di individuare, nel concreto, le operazioni a rischio di riciclaggio e ricettazione per poi segnalarle alle autorità competenti. Questo poteva avvenire, agevolmente, con l’introduzione di indicatori di anomalia specifici, basati su casi concreti di casistiche tipiche ricorrenti nell’esercizio di impresa, che sarebbero serviti a far scattare gli obblighi di denuncia, non più basati su valutazioni discrezionali (come succede ora), ma su fatti ben circostanziati".

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