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Imprese: Cise, 98 mln per progetti su ambiente e sicurezza in Italia

25 luglio 2017 | 14.35
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Un momento dell'intervento del presidente Cise Giuseppe Romano
Un momento dell'intervento del presidente Cise Giuseppe Romano

Circa 98 milioni di euro di finanziamenti per progetti su ambiente e sicurezza nei territori nazionali, in particolare nelle regioni meridionali. E' il primo impegno assunto da Cise, la Confederazione italiano sviluppo economico presentata oggi a Roma, al Palazzo Gruppi Parlamentari. Una presentazione che segue di pochi giorni l’importante stipula del protocollo d’intesa firmato dal ministero degli Interni: Cise è stata infatti individuata quale soggetto attuatore nell’attuazione del Pon-Legalità (Programma operativo nazionale) 2014-2020 delle cinque regioni meridionali Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia.

L'organismo, presieduto da Giuseppe Romano, affiancato dal direttore generale Michele Giannattasio, che vanta una lunga esperienza sui consorzi industriali, mira a creare una virtuosa sinergia tra le realtà territoriali quali consorzi industriali, imprese private, autorità portuali per realizzare nuove infrastrutture, attraendo anche investimenti esteri sul territorio nazionale e, in particolare, nel Sud Italia.

"Il nostro obiettivo -spiega Giuseppe Romano- è di porci come interlocutore primario per la condivisione di articolati piani di rilancio del territorio tra gli associati e le imprese allocate nelle aree industriali del paese, attraendo investimenti anche comunitari e determinando le migliori condizioni possibili per il finanziamento delle opere. E in breve tempo, grazie al protocollo d’intesa con il ministero degli Interni, ci stiamo già attivando per gestire un primo finanziamento di 10 milioni di euro per un sofisticato sistema di video-sorveglianza per gli agglomerati urbani di Napoli e Caserta".

E tra le opportunità di rilancio, per superare il deficit infrastrutturale legato ad esempio a una carente rete ferroviaria suburbana di appena 670 chilometri, all’evidente congestionamento autostradale che penalizza il trasporto delle merci, una possibile alternativa proviene dal mare e dalla strategica posizione del nostro paese come evidenziato dal presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, c’è la infrastrutturazione portuale.

"Il Mediterraneo -ha sottolineato il presidente di Eurispes- è uno scenario di potenzialità inespresse, a fronte di una economia del mare che è comunque una componente fondamentale con oltre 1 milione di addetti e una incidenza del 14% sul cluster logistico nazionale".

"Ci vuole dunque -sostiene- una risposta strategica per innovare la catena logistica che in Italia è ancora frammentata e che produce perdite per 50 miliardi di euro annui in inefficienza".

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