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Pesca: approvata proposta di legge alla Camera, soddisfatte organizzazioni

22 settembre 2017 | 09.59
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Pesca: approvata proposta di legge alla Camera, soddisfatte organizzazioni

E' stata approvata alla Camera la proposta di legge sulla pesca che ha l'obiettivo di dare una risposta organica e concreta al settore della pesca, strategico per l'economia di molte aree del nostro Paese, puntando su semplificazione, tutela del reddito e competitività. Ora il testo passa all'esame del Senato. A renderlo noto è il Mipaaf. "Con l'approvazione - ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - facciamo un altro passo in avanti nel percorso di semplificazione, tutela del reddito delle imprese e competitività per il settore della pesca. Ringrazio i deputati, e in particolare il capogruppo Nicodemo Oliverio, per il lavoro svolto in commissione e in aula e mi auguro che si possa arrivare presto all'approvazione definitiva. Si tratta di un intervento ampio che consentirà di dare risposte concrete a un comparto che ha grandi margini di crescita e promuovere modelli sostenibili e innovativi".

"Finalmente - ha affermato il sottosegretario con delega alla pesca, Giuseppe Castiglione - un provvedimento unico, ampiamente condiviso con i diversi attori del comparto. Con questo disegno di legge, governo e Parlamento mettono in campo misure strutturali concrete per accrescere lo sviluppo delle imprese ittiche nazionali e ridare competitività all'asset strategico della pesca, in un'ottica di benessere e sostenibilità".

"Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il sottosegretario - anche per la riforma degli interventi compensativi a favore degli operatori ittici, con strumenti di welfare strutturati e maggiormente aderenti alle reali esigenze della pesca professionale. Il disegno prevede infatti forme di sostegno al reddito per tutti i casi di sospensione dell'attività di pesca stabiliti dall'autorità competente, favorendo la tutela dei livelli occupazionali e prevedendo forme alternative di impiego. Adesso - ha concluso - confido in una rapida chiusura dell'iter parlamentare, con l'approvazione del testo nel più breve tempo possibile, per consentire l'esercizio delle deleghe e la piena operatività delle disposizioni attese dal settore".

Il Mipaaf riassume le principali misure previste dalla proposta di legge: l'istituzione di un Fondo per lo sviluppo delle filiera ittica di 3 milioni di euro per il 2018, per la modernizzazione del settore e il sostegno alle imprese; la delega al governo per l'elaborazione di un testo unico per il riordino e la semplificazione della normativa di settore; la delega del governo per il riordino della normativa in materia di concessioni demaniali per la pesca e l'acquacoltura e le licenze di pesca; la valorizzazione degli aspetti socio-culturali delle attività di ittiturismo e pesca turismo e l'intervento sui distretti ittici, istituiti per aree marine omogenee dal punto di vista ecosistemico, conciliando la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale; la rimodulazione di alcune delle sanzioni per gli illeciti amministrativi introdotti per molte fattispecie legate alla pesca illegale.

Soddisfatte le organizzazioni di categoria. “Il Testo unificato sulla pesca - ha commentato Alleanza delle Cooperative pesca - dà forza al comparto offrendo soluzioni per semplificare e ammodernare la filiera ittica italiana, per una pesca 4.0. Prende così corpo uno strumento in grado di mettere ordine ad un sistema normativo articolato e di gettare le basi per favorire la crescita e la competitività del settore, anche in attività connesse come ittiturismo e pescaturismo, grazie al Fondo per lo sviluppo della filiera".

"È un deciso passo avanti per la pesca, reso possibile grazie al lavoro del sottosegretario Castiglione e delle forze politiche che hanno condiviso queste scelte, raccogliendo molte delle richieste che abbiamo avanzato. È il caso della riforma del sistema sanzionatorio, con le proposte dell'Alleanza che ne hanno informato la riscrittura. L’auspicio è che si concluda presto l’iter di approvazione. Il settore è pronto per un rinnovamento e un rafforzamento strutturali”, ha aggiunto.

"Il via libera al Testo unico sulla pesca - ha sottolineato Coldiretti Impresapesca - rappresenta una boccata d’ossigeno per un settore che negli ultimi 30 anni ha visto scomparire un peschereccio su tre e ben 18mila posti di lavoro. La norma va a regolare molti aspetti del comparto ittico nazionale, con deleghe che lasciano al governo e al confronto con il sistema associativo spazi importanti di definizione della riforma. Completata inoltre la norma delle sanzioni, che accoglie in parte la rivisitazione richiesta dal comparto".

"Nei mari italiani si pescano all'anno - ha precisato Coldiretti Impresapesca - circa 180mila tonnellate di pesce con la flotta peschereccia italiana che conta circa 13mila imbarcazioni, il 35% in meno rispetto agli anni ‘80, a causa della concorrenza sleale del prodotto proveniente dall’estero e spacciato per italiano soprattutto nella ristorazione ma anche a causa dell’eccessiva burocrazia, oltre che all’introduzione di regole eccessivamente penalizzanti per le imprese ittiche. Nel 2017 gli arrivi di pesce fresco e congelato dall’estero hanno raggiunto le 554mila tonnellate, con un balzo in avanti del 10% nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2016, secondo un’elaborazione Coldiretti Impresapesca su dati Istat. Il risultato è che ben tre pesci su quattro venduti nel nostro Paese provengono dall’estero, pronti per essere serviti come tricolori nella ristorazione, dove non c’è l’obbligo dell’indicazione d’origine".

Proprio per combattere questa situazione Coldiretti Impresapesca è impegnata per garantire la trasparenza dell’informazione ai consumatori dal mare alla tavola anche con progetti che riguardano la ristorazione, dove si sta diffondendo la 'carta del pesce' per distinguere il prodotto made in Italy mentre enormi passi in avanti sono stati fatti sull’etichettatura nei banchi di vendita. Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).

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