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Previdenza: Enpap, bene rendimento mercato Sicav 'Psy'

08 febbraio 2017 | 09.43
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Previdenza: Enpap, bene rendimento mercato Sicav 'Psy'

Enpap (Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi) comunica che nel corso del primo anno la Sicav 'Psy Enpap' ha realizzato un rendimento di mercato (al 31/12/2016) pari all’8,3%, mentre il grado di rischio sopportato si è attestato su valori assolutamente contenuti rispetto al risultato conseguito (7,74% standard deviation). La Sicav Psy (Psychology for Sustainable Yield) Enpap, lanciata il 29 dicembre 2015 come veicolo dedicato alla gestione degli investimenti 'in delega' dell’Ente (circa un terzo del patrimonio che, al 31/12/2016, è pari a circa 1,15 miliardi di euro), ha affrontato le alterne fasi di mercato del 2016 con risultati brillanti rispetto ai benchmark.

La Sicav, costituita da una primaria banca internazionale, è una soluzione altamente innovativa nel panorama italiano degli enti previdenziali che garantisce efficienza di gestione, totale trasparenza e netta riduzione dei costi. Tutto questo ha già una ricaduta concreta sugli psicologi iscritti alla cassa: il 3% di rivalutazione, da destinare ai montanti degli psicologi, è in una cedola staccata già ad ottobre 2016. Enpap è stato infatti il primo ente di previdenza di nuova generazione (decreto legialtivo n. 103/96) a ottenere l’autorizzazione a rivalutare i contributi versati in base ai rendimenti degli investimenti, invece che in base al Pil Italiano.

"Abbiamo pensato di utilizzare la Sicav come la casa degli investimenti degli psicologi", afferma Felice Damiano Torricelli, presidente Enpap. "Si tratta di un magazzino specializzato -continua- che garantisce sicurezza, trasparenza, alta efficienza e ridotte spese di gestione rispetto ad altre soluzioni di investimento. Il veicolo -prosegue Torricelli- ha dimostrato di essere solido, efficiente ed economico. Dopo un anno di sperimentazione, guardiamo al futuro sapendo di poter contare su uno strumento all’avanguardia, che nei prossimi anni potrà fornire il combustibile necessario a dare un forte contributo al rendimento dei risparmi, e quindi alle pensioni, dei nostri iscritti".

La Sicav nasce come ultima fase di una radicale ristrutturazione del sistema di investimenti della cassa. "Quando abbiamo iniziato il nostro mandato di consiglieri di amministrazione nel 2013 la situazione di Enpap era sostanzialmente non regolamentata: non esisteva un regolamento di gestione del patrimonio e le scelte erano in capo al consiglio di amministrazione, che in alcuni casi delegava totalmente al presidente. Non esisteva un metodo univoco o formalizzato", ricorda il vicepresidente Enpap, Federico Zanon. "Abbiamo costruito da zero -continua- un meccanismo di investimento".

La Sicav è utilizzata per gestire la parte di portafoglio in delega, soprattutto azioni e obbligazioni, che sono più esposti alle oscillazioni di mercato e quindi richiedono movimentazioni frequenti e una gestione attiva e specializzata. La Sicav attualmente gestisce oltre 420 milioni di euro grazie a quattro gestori internazionali di altissimo standing, scelti tramite l’Investment Advisor dell’Ente. Oggi Enpap ha definito, in base all'Asset liability management, una previsione di entrate e uscite su un orizzonte di 50 anni. In base a questi dati sono stati fissati gli obiettivi di rendimento e di rischio, e sulla base di questi obiettivi è stato disegnato - con l’apporto della Funzione Finanza e la consulenza del risk advisor - l’intero portafoglio, l’asset allocation strategica, che viene periodicamente rivista e definisce i mandati di gestione, cioè i criteri di investimento a cui devono attenersi i gestori professionali.

A definizione del processo, sono poi selezionati i gestori professionali attraverso un secondo advisor, l’Investment Advisor, diverso dal primo per evitare che i processi decisionali vengano inficiati da possibili conflitti di interesse. Nel prossimo futuro, proseguiremo con l'implementazione sempre più strutturata di criteri Esg (Environmental, social and governance) nelle scelte di investimento. "Una scelta in cui crediamo non solo dal punto di vista etico ma anche perché in grado di stabilizzare i rendimenti e ridurre i rischi di lungo periodo", conclude Zanon.

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