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Lavoro: Federmanager, basta con dispersione competenze manageriali

03 agosto 2015 | 13.51
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Stefano Cuzzilla
Stefano Cuzzilla

Nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2009 al 2014, 21.715 manager hanno risolto il rapporto di lavoro. Il picco più alto è stato nel 2012 (4.666 risoluzioni) e, solo un lieve calo, negli anni successivi (4.290 nel 2014). A riportare il dato sull'occupazione dei dirigenti dell’industria è Federmanager che in una nota sottolinea come "si tagliano maggiormente i posti di lavoro qualificati rispetto a quelli che richiedono medie e basse competenze, e anche il monitoraggio condotto dall’Isfol sul mercato del lavoro rivela che negli anni di crisi (2007-2012) i tagli maggiori sono avvenuti proprio nelle qualifiche più alte".

"In questo modo - dichiara il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla - le aziende si impoveriscono sul piano delle competenze e, non a caso, la ripresa economica stenta ad avviarsi allontanando sempre più il Paese dal modello di sviluppo delle economie competitive".

Eppure, sottolinea ancora Federmanager, "innovazione e qualità del capitale umano sono i pilastri delle aziende", citando un autorevole studio preparato per l’Ifo (Institute for Economic Research) in cui si legge che "a lungo termine, la prosperità di una nazione è legata alle competenze della sua popolazione, ovvero al suo capitale di conoscenze”.

"Mentre nel nostro Paese solo il 33% degli occupati ha un ruolo ad alto profilo professionale -afferma ancora Cuzzilla - per i nostri competitor la percentuale sale al 45%. Ma quello che preoccupa di più è che, mentre in Italia queste figure professionali sono diminuite del 15%, negli altri Paesi sono addirittura aumentate del 10%. Da tempo sosteniamo la necessità di superare il nanismo delle imprese favorendo la managerializzazione, in particolare nelle imprese di minori dimensioni, anche per favorirne l’internazionalizzazione".

"Il contributo previsto dal cosiddetto decreto 'Sblocca Italia' (legge 164/2014), per un valore complessivo di 19 milioni di euro, che andrà a beneficio di chi intende inserire in azienda un export manager è un segnale, anche se timido, dell’attenzione della politica", dice Cuzzilla.

"'Be Manager', l’innovativo progetto di certificazione di alcune figure manageriali attivato da Federmanager, è la nostra risposta - conclude Cuzzilla - alla dispersione di competenze per favorire il loro reimpiego, in particolare nelle pmi che ne hanno un gran bisogno. I manager sono 'driver di innovazione': il reimpiego di queste professionalità, indispensabili per il trasferimento di esperienze e competenze verso i giovani e strategiche per la crescita e la competitività, può sicuramente dare alle imprese italiane quella spinta innovativa per affrontare nuove sfide".

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