cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 21:26
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Professioni: richiesta ingegneri +31% ma è ancora fuga all'estero

01 ottobre 2015 | 14.06
LETTURA: 3 minuti

 - Sandra Cunningham
- Sandra Cunningham

Sono oltre 200.000 gli ingegneri che operano nei comparti dell’industria e dei servizi e, dopo un periodo di crisi, il mercato sembra ritornare, seppure gradualmente, verso una fase espansiva. Tra il 2014 e il 2015, la domanda prevista di ingegneri da parte delle imprese aumenta del 31%, uno degli incrementi più accentuati degli ultimi 15 anni. Tuttavia, sono ancora molti gli ingegneri che prendono la strada per l’estero. Sono i dati diffusi dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, durante i lavori del 60° Congresso della categoria in corso a Venezia.

Anche il tasso di disoccupazione, dopo avere raggiunto negli anni passati punte del 6%, si riporterà verosimilmente a livelli più fisiologici del 4% per il settore dell’ingegneria, a fronte del 12% a livello nazionale. Questo scarto molto forte, spiega il Centro studi Cni, indica la peculiarità dei profili ingegneristici, riconosciuti per le elevate competenze tecniche possedute. Per la fine del 2015, infatti, si prevede che il sistema produttivo nazionale 'assorbirà' quasi 10.000 ingegneri elettronici e dell’informazione, 7.000 ingegneri industriali, più di 2.000 ingegneri civili.

“L’innovazione e la riorganizzazione dei processi produttivi - ha commentato Luigi Ronsivalle, presidente del Centro studi Cni - sono i primi fattori per tornare a crescere. Il Paese ha bisogno di un cambio di passo attraverso processi che incorporino elevate competenze e knowhow specifico. Gli ingegneri possono essere tra i principali vettori di questo cambiamento, come già è accaduto più volte nel passato”.

Dall’indagine realizzata dal Centro studi Cni, a settembre del 2015, risulta però che ben il 5% degli ingegneri che operano nell’industria o nei servizi lavora attualmente all’estero e il 18% ha lavorato all’estero in passato. Nel complesso, il 23% ha esperienza di lavoro oltreconfine: una percentuale elevata che, almeno in parte, testimonia, di un ruolo di rilievo e di elevate competenze riconosciute agli ingegneri italiani. Il 31% ha, inoltre, in programma di cercare lavoro all’estero.

Le motivazioni dell’emigrazione sono la ricerca di migliori condizioni remunerative e contrattuali che l’Italia non offre (53%), le possibilità di crescita professionale (45%), gli avanzamenti di carriera per più stringenti criteri meritocratici (30%).

Il lavoro all’estero è certamente un’opportunità di crescita, ma forte è anche la sensazione che per molti ingegneri sia una fuga da un Paese, quale l’Italia, in cui l’eguaglianza delle opportunità manca. “Non sprecare i molti talenti che il Paese possiede in termine di capitale umano - ha concluso Ronsivalle - è una sfida da affrontare: da questo capitale umano dipendono, infatti, molte delle possibilità di ripresa”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza