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Professioni: Calderone (Cup), fare sistema su formazione

03 febbraio 2016 | 17.08
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Al convegno promosso dal Comitato unitario delle professoni l'intervento dei sottosegretari Vicari e Ferri (video)

Un momento del convegno
Un momento del convegno

"Dobbiamo imparare a fare sistema, favorendo le sinergie nella formazione. Abbiamo la necessità di lavorare affinchè la formazione continua sia sempre più qualificata, e per puntare al reciproco riconoscimento dei crediti formativi tra professioni". Così Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, durante il convegno promosso dal Cup sulla formazione continua oggi a Roma (video).

Un appuntamento che ha dato anche l'opportunità di discutere di un protocollo di intesa sulla formazione professionale. "I professionisti ordinistici -continua Calderone- hanno da tempo l'obbligo della formazione continua obbligatoria. I diversi ordini hanno il polso della situazione. Il tema della formazione -aggiunge- non è importante solo per le professioni ma per il sistema di garanzie che le professioni danno ai cittadini".

"Il protocollo d'intesa di cui si è discusso oggi -sottolinea ancora- nel nostro convegno, il patto per la formazione, è anche la valorizzazione dell'interdisciplinarietà delle professioni italiane. Esistono competenze trasversali, specificità ma anche collaborazione".

E a dimostrare l'importanza dei professionisti arriva anche l'analisi di Giuseppe Roma, senior advisor del Censis. "Negli ultimi dieci anni, mentre l'occupazione è rimasta stabile, e in alcuni anni è anche diminuita e di molto -ha spiegato nel corso del convegno- i professionisti sono aumentati in Italia anche del 25%. E il che vuol dire che l'attrazione dell'attività libero professionale ha in Italia una forza maggiore rispetto al lavoro dipendente. Certamente, dobbiamo essere contenti di un quarto di professionisti in più in dieci anni, vuol dire che si guarda al futuro".

Per Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, "l'unica vera difesa che ha il professionista oggi è la qualità: noi abbiamo iniziato a guardare alla formazione nel 1997 quando c'era solo l'obbligo deontologico e ci siamo adeguati poi alla normativa".

"Per andare incontro alle esigenze dei consigli provinciali più piccoli -ha sottolineato De Luca- abbiamo attivato un sistema di video conferenze e di formazione a distanza".

E De Luca ha annunciato una novità per i professionisti. "Da quest'anno avremo -ha spiegato- anche una scuola di Alta formazione residenziale a Treia, in provincia di Macerata, in un territorio incline alla riflessione e allo scambio di conoscenze. Tratteremo diverse tematiche, anche legate all'Ue".

Massimo Miani, consigliere nazionale del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, ha spiegato che i commercialisti puntano "molto sulla formazione e nel 2015 abbiamo promosso più di 12mila eventi formativi, una cifra in aumento rispetto agli anni passati quando sono stati 8-9mila; nei prossimi anni cercheremo di farne di meno ma più di qualità".

Al convegno è intervenuto anche Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti. "Come giornalisti abbiamo avuto -ha sottolineato- un avvio molto faticoso, perchè averla definita formazione e non aggiornamento ha creato irritazione forte tra colleghi di 50 anni che, sbagliando, ritenevano di non doversi formare. Adesso i nostri corsi sono seguiti, c'è orientamento dell'Ordine a imporre corsi solo gratuiti. Bisogna lavorare in modo molto sereno -ha concluso- e proveremo a farlo".

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