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Ue: Cese, per professioni ruolo economico e sociale importante

01 luglio 2016 | 18.31
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Ue: Cese, per professioni ruolo economico e sociale importante

In Europa le professioni ricoprono un ruolo economico e sociale importante. E’ quanto emerso da un dibattito svoltosi oggi al Festival del lavoro organizzato in collaborazione con il Cese. “Stiamo parlando -ha detto Marina Calderone, presidente del Cup e membro Cese- di una componente che produce una percentuale notevole del pil europeo, pari al 9% e contribuisce a circa il 20% dell’occupazione. Per questo, realizzare un accesso ai fondi comunitari per i professionisti e strutturare società tra professionisti è un modo per renderli meno deboli sul mercato e competitivi”.

“Ovviamente -ha precisato- bisogna fare i conti anche con le differenze esistenti n materia formativa. Non dimentichiamo che l’accesso alle libere professioni varia da Paese a Paese e che l’apporto delle categorie professionali è molto importante”.

Lo stesso Ronny Lannoo, membro Cese, ha ricordato che “le micro imprese che in Europa rappresentano il 91% del totale del tessuto imprenditoriale: hanno bisogno di persone esterne che possano aiutarle con la loro competenza”. “Per questo -ha rimarcato- è fondamentale l’aiuto che può dare la categoria dei consulenti del lavoro”.

E proprio dei rapporti con i consulenti del lavoro e con le parti sociali in generale ha parlato anche Krzysztof Nowaczek, membro della direzione generale Occupazione della Commissione europea: “Stiamo attraversando una delle crisi più grandi degli ultimi decenni. E per superarla ci siamo posti come obiettivi il mantenimento dei rapporti con le parti sociali”.

Per Arno Metzler, membro Cese, “l’Europa ha comunque bisogno di regole stabili, certo non strette ma flessibili: dobbiamo costruire una rete di fiducia, anche tramite Internet, per ridare fiducia alle persone che chiedono il nostro aiuto; dobbiamo lavorare molto per creare una rete di libertà che valga per il futuro”.

Un lavoro che può essere fatto anche e soprattutto con i liberi professionisti. L’europarlamentare Lara Comi ha, infatti, detto che “è fondamentale recepire la direttiva sulla libera circolazione delle qualifiche professionali: le libere professioni devono essere identificate come lobbies, ovvero come pmi”. “Bisogna passare all’azione concreta -ha aggiunto Luca Jahier, presidente del Gruppo III del Cese- e assumere delle decisioni, facendo leva sulla crescita dell’economia sociale”.

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