Non chiamatele soft skills. Soluzione di problemi complessi, capacità di motivare il team, abilità di negoziazione sono vere e proprie competenze ormai imprescindibili per il mercato del lavoro. Le conoscenze tecniche seppur fondamentali, non sono più sufficienti: sono infatti le competenze trasversali quelle su cui si gioca oggi la partita della leadership. Quelle che si tendono a considerare come abilità innate o maturate unicamente con l’esperienza lavorativa, quali intelligenza cognitiva, relazionale ed emotiva, si possono invece sviluppare e allenare al pari delle altre competenze specialistiche.
In questo contesto, Cineas - il Consorzio universitario non profit fondato dal Politecnico di Milano che da circa trent’anni si occupa di formazione avanzata nell’ambito del risk management - ha deciso di realizzare il master 'Life Skills', giunto quest’anno alla terza edizione, riconoscendo la centralità delle competenze trasversali per una carriera lavorativa soddisfacente e di successo e per un profilo professionale più completo e competitivo.
Non considerare e non gestire le life skills può, infatti, comportare degli importanti rischi per l’impresa in tutte le aree: basti pensare, per esempio, ai delicati processi di internazionalizzazione, alle cruciali relazioni con i clienti dei customer service, alle conseguenze negative di conflitti relazionali all’interno dei team.
Per Cineas, quindi, in questo contesto è fondamentale che i professionisti che ricoprono ruoli strategici all’interno di aziende e organizzazioni abbiano una formazione adeguata su queste competenze che vengono definite ‘soft’ ma che hanno conseguenze ‘hard’. “Cercheremo di stimolare la riflessione e di mettere in discussione modelli che molto spesso vengono adottati con scarsa consapevolezza”, afferma Mariella Bisaccia, coordinatrice del master 'Life Skills'.
Il master inizia il prossimo 27 settembre, a Milano, e prevede 64 ore di didattica (organizzate in 4 moduli da due giorni), con una modalità formativa non convenzionale di carattere pratico. In aula, role play, esercitazioni in sottogruppi e discussione di casi, con il coinvolgimento di docenti di alto profilo.
“Il confronto con la classe è particolarmente stimolante - commenta Mirco Soprani, che affianca Mariella Bisaccia nel coordinamento del master - in quanto si tratta di professionisti con livelli di esperienza diversi, provenienti da settori molto distanti tra loro. Pertanto, dal dibattito si creano irripetibili occasioni di apprendimento”.