cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 19:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Professioni: Geometri, laurea triennale percorso decisivo per categoria

28 settembre 2016 | 15.23
LETTURA: 7 minuti

Un momento della presentazione della proposta di legge
Un momento della presentazione della proposta di legge

"Un passaggio decisivo per la categoria, che fissa un obiettivo primario: la nascita di un percorso di laurea triennale professionalizzante e abilitante che contraddistingue il geometra nel panorama nazionale delle risorse tecniche professionali a disposizione del mondo economico e della società civile". A dirlo oggi il presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati, Maurizio Savoncelli, in occasione della presentazione alla Camera dei deputati della proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra.

"Nei diversi tavoli di confronto -fa notare- ai quali abbiamo finora partecipato, è stata sostenuta con decisione l’importanza di un’evoluzione del suo percorso di accesso alla professione, in considerazione del ruolo costantemente svolto dai nostri iscritti nelle diverse occasioni, come nell’emergenza, nella ricostruzione, nella crescita economica sostenibile".

"Grazie alla sua vocazione polivalente e multidisciplinare -avverte- il geometra ha rivelato sempre nuove capacità di porsi in modo qualificato nel contesto nazionale e internazionale del mercato del lavoro. Infine, non abbiamo trascurato il cammino della normativa europea: il futuro ci impone una formazione universitaria specifica per svolgere la libera professione in ambito transnazionale: è un preciso adempimento richiesto dalla Comunità europea per il 2020”.

"La proposta presentata oggi -ricorda Fausto Amadasi, presidente della Cassa di previdenza dei geometri- è la conclusione di un cammino che ci ha visto impegnati dall’orientamento scolastico negli istituti di primo livello sino alla carica abilitante. Ci consentirà di consegnare al nuovo geometra uno strumento indispensabile per entrare immediatamente nel mondo del lavoro professionale, in linea con la normativa europea che renderà obbligatorio il percorso universitario entro il 2020”.

Per la deputata Simona Flavia Malpezzi, prima firmataria della proposta di legge, “ci piace considerare la proposta una sfida". "E’ una proposta -avverte- che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che è la professione del geometra". "Un supporto che -sottolinea- non va solo ai professionisti che ci sono già oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo, con una laurea che finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere.

"E’ una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di Ordini. Diciamo che io che vengo dalla Germania e ho una passione per la Fachhoschulen (le università professionalizzanti tedesche) e vorrei poter portare questo modello anche in Italia. Questo può essere un inizio”, conclude.

Introdurre l'obbligo, per chi desidera esercitare la professione di geometra, di una specifica laurea triennale professionalizzante e abilitante all’esercizio della professione. Questa la sintesi della proposta di legge per la riforma del percorso di accesso alla professione del geometra. "L'abilitazione professionale -si legge nella proposta- si pone come un ottimo banco di prova a livello nazionale, grazie all’avvio territoriale dei progetti pilota di laurea per il geometra, svolti in collaborazione con le università, gli istituti tecnici e i Collegi provinciali dei geometri interessati".

"La principale caratteristica di una laurea professionalizzante per geometri -sottolinea- sarà quella di garantire, anche con docenze extra universitarie temporanee affidate a esperti e professionisti, l’apporto di conoscenza-abilità-competenze per superare la genericità della formazione degli ordinamenti delle classi di laurea attualmente previste dal dpr 328 del 2001". La proposta di legge, che ha fatto proprio l’equilibrio delle componenti culturali e tecniche (costruzioni, estimo, topografia), non entra nei dettagli sul curriculum del corso di laurea, ma pone le basi perché i presupposti formativi siano disciplinati dall’apposito decreto ministeriale che ne fisserà l’ordinamento didattico a livello nazionale, contemplando correttamente gli spazi di autonomia di pertinenza degli atenei, senza che questi possano alterare l’obiettivo finale.

Un secondo e centrale aspetto della riforma proposta è che l’esame di laurea sia abilitante all’esercizio della professione. Il corso di laurea contiene, infatti, un tirocinio professionale semestrale, sostitutivo di quello previsto. Ne deriva che, una volta avviato il nuovo percorso, l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di geometra sia gradualmente soppresso con conseguente e progressivo abbattimento dei costi per lo Stato unita a una notevole semplificazione procedurale.

"Questo nuovo modello di istruzione -sostiene il Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati- consentirà al geometra di poter svolgere la propria professione in modo assolutamente qualificato, rispondendo a un’esigenza di tipo economico e sociale, legata all’importante e tradizionale servizio tecnico e amministrativo reso a favore degli enti locali e dei cittadini in modo capillare in tutto il Paese".

"Nel nostro Paese -ricorda- non c’è famiglia, infatti, che non si sia rivolta, almeno una volta, a un geometra per l’ordinaria o la straordinaria manutenzione-ristrutturazione della propria abitazione, per il rilievo di un appartamento o di un edificio, per una visura o un frazionamento catastale, per una divisione di beni e proprietà fra eredi, per redigere una tabella millesimale di un condominio, o per una consulenza tecnica in caso di contenzioso giudiziale o strasgiudiziale".

"Per non parlare degli uffici tecnici pubblici o delle imprese edili e non -aggiunge- che, al loro interno, annoverano sempre la presenza della figura professionale del geometra. Una professionista familiare in ogni comunità, un vero e proprio tecnico multidisciplinare della porta accanto".

"Si tratta -afferma il Consiglio nazionale di categoria- di un’attività oggi svolta da oltre 100mila geometri in Italia, di cui circa 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è cresciuta del 15%. Gli studi professionali del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non esiste comune italiano che ne sia privo, anche se difficilmente raggiungibile come il caso delle piccole isole".

Una professione, sottolinea, capace "di attrarre i giovani, grazie agli spazi di lavoro e alle opportunità di crescita professionale economicamente soddisfacenti che riserva questo specifico ruolo tecnico, una professione da avviare in modo autonomo, o in coworking con altri colleghi e tecnici, al fine di competere insieme sul mercato nazionale e internazionale con una maggiore varietà di specializzazioni, come hanno dimostrato molte case history di iscritti all’albo nazionale; per allestire oggi uno studio i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15 mila euro".

"Il processo di innovazione -fa notare- che sta interessando il mondo del lavoro coinvolge direttamente anche i geometri professionisti, che per espletare i propri incarichi hanno sempre unito una formazione polivalente e un ruolo multidisciplinare a soluzioni e strumenti all’avanguardia tecnologica. Questo ha consentito loro di essere da sempre i protagonisti della dematerializzazione e della digitalizzazione delle procedure tecniche professionali".

"Un vantaggio competitivo che, alla luce della riforma del percorso di accesso alla professione, possa trasformarsi in un'ulteriore e rinnovata capacità a favore della categoria, che continuerà a contribuire all’evoluzione digitale del Paese e alla realizzazione di una crescita economica sostenibile, in cui siano disponibili nuovi e migliori posti di lavoro", avverte. A tutto ciò "si aggiunge inoltre la necessità di un adeguamento alla normativa europea, che non lascia spazio a equivoci: per tutti i liberi professionisti europei sarà obbligatorio in futuro il possesso del titolo universitario per poter esercitare la professione a livello transazionale", conclude.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza