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Lavoro: le sfide del digitale protagoniste Forum delle Risorse Umane 2016

17 novembre 2016 | 17.49
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Lavoro: le sfide del digitale protagoniste Forum delle Risorse Umane 2016

Ispirazione come driver di innovazione e i cambiamenti nella gestione delle risorse umane all’interno dei nuovi scenari disegnati dalla rivoluzione digitale: questi i temi dell’ottava edizione del Forum delle Risorse Umane 2016, l'appuntamento dedicato ai temi del lavoro e del people management, in programma oggi a Milano, presso la sede del Nuovo Palazzo Lombardia.

“Il Forum delle Risorse Umane -spiega Fabrizio Cataldi, founder & chairman- nasce nel 2009 per dare voce all’Italia che lavora: questo era infatti il claim del primo Forum, che si svolse a Roma e che rappresentò un’occasione di incontro per circa 500 manager. Dopo sette edizioni posso dire, con orgoglio, che il numero dei partecipanti è aumentato esponenzialmente”.

“Nel frattempo -avverte- il Forum delle risorse umane si è trasferito a Milano e oggi è diventato il principale appuntamento italiano annuale dedicato ai temi del Lavoro e del people management, registrando una sempre maggiore partecipazione oltre che di HR professional, anche di Top Manager interessati a formarsi e informarsi e a dialogare con le comunità politica, economica, scientifica e sociale del Paese".

Organizzato infatti da Comunicazione Italiana, il primo 'Business social media' italiano, il Forum HR rappresenta un’occasione per aziende, istituzioni, pubblica amministrazione, business school, associazioni di categoria e sindacati per incontrarsi in modo innovativo, fare networking e confrontarsi sui temi dell’organizzazione del lavoro e delle persone.

“La rivoluzione digitale -commenta Mariano Corso, docente di Leadership & Innovation al Politecnico di Milano- mette in discussione non soltanto modelli di business, ma anche competenze e professionalità delle imprese di ogni settore. Di fronte a questa sfida le Direzioni HR non possono stare a guardare, ma devono assumere un ruolo di guida e catalizzatore del cambiamento, declinando la nuova visione del business in una Digital People Strategy".

"Per fare -fa notare- questo è fondamentale agire su cinque pilastri: l’identificazione e sviluppo di nuove competenze e professionalità; il ridisegno dei processi HR; lo sviluppo di modelli di smart working; l’affermazione e la gestione proattiva di una employer branding in rete; lo sviluppo di una cultura dell’innovazione digitale ad ogni livello. Per far ciò occorre partire innanzitutto dall’interno, rimettendo in discussione innanzitutto competenze e professionalità della direzione HR".

Numerosi i contributi e le testimonianze dirette attesi da aziende e istituzioni per capire come la rivoluzione digitale ha modificato gli scenari competitivi all’interno dei quali si muovono le aziende e quali sono le nuove sfide che i professionisti delle risorse umane si trovano ad affrontare e a gestire.

“Assistiamo da alcuni anni -spiega l’avvocato Luca Failla, founding partner LabLaw- grazie anche alle opportunità derivanti dal nuovo modello di relazioni industriali caratterizzato dal rafforzamento della contrattazione collettiva di secondo livello, ad un nuovo concetto di impresa nella quale sotto il 'cappello' del welfare si è cercato di attrarre un nuovo modo di concepire la relazione azienda-dipendente e, quindi un nuovo modo di concepire il rapporto di lavoro e il rapporto di scambio (retribuzione/prestazione) che lo caratterizza".

"La legge di Stabilità per il 2016 -avverte- ha solo dato un’accelerazione, importante, ad un processo evolutivo già in atto: l’arretramento dello Stato Sociale, accompagnato al sorgere di nuovi bisogni: cure parentali, assistenza domiciliare, servizi di assistenza agli anziani e all’infanzia ma anche più servizi per il cittadino che lavora hanno posto l’impresa davanti a nuove sfide".

Per l’edizione 2016 sono attese circa 1.300 persone per un’agenda ricca di interventi, workshop tematici e tavoli di lavoro. Tra i numerosi ospiti del Forum ci saranno top manager e responsabili delle risorse umane di aziende come Enel, Microsoft, Samsung e Philips.

E proprio da Enel arriva una testimonianza sull’importanza del cambiamento: “Gli ultimi due anni -ricorda Bernardo Quaranta, responsabile risorse umane e organizzazione Italia di Enel- sono stati per il Gruppo Enel fonte di importanti cambiamenti: nuovo brand societario, nuova identità e nuovo logo che descrivono una Enel innovativa, sostenibile e all’avanguardia. Alla base del nostro cambiamento c’è il concetto strategico di Open Power: apertura al mondo esterno, alla tecnologia, all’innovazione e al nostro interno tra i colleghi, per valorizzare i talenti e le diversità".

"Questo cambiamento -sottolinea- ha richiesto una sostanziale revisione della cultura aziendale e del sistema di identità, comportamenti e valori. La stessa famiglia delle risorse umane ha ritrovato la propria missione dandosi come obiettivo quello di essere più aperta e trasparente nei confronti delle persone e più vicina al business. Questo percorso non è facile perché comporta la necessità di mettersi in discussione e di guardare le cose con occhi nuovi. Essere Open Power significa essere più in sintonia con i bisogni delle persone che lavorano in azienda, significa aprirci alle idee dei giovani, ad interazioni meno gerarchiche, alla diffusione di informazioni e al contagio delle idee. Significa crescere e migliorarci grazie ai nostri successi ma anche condividendo i nostri errori".

Per Giuseppe Bruno, General Manager di InfoJobs, “la Survey InfoJobs sul lavoro 2016 ha messo in evidenza come, in un’economia altamente competitiva come quella odierna, le aziende debbano sottoporsi a continui processi di cambiamento per rispondere proattivamente alle sfide del mercato. Le soft skills e i valori aziendali svolgono un ruolo fondamentale in questi processi perché permettono alle aziende di attrarre i migliori talenti e vincere la concorrenza. In questo quadro, la funzione risorse umane riveste il compito di sceneggiatore del cambiamento e di promotore dei valori e della reputazione aziendale".

“La conoscenza delle Persone e dei loro bisogni -assicura Fabio Vennettilli, general manager Software & Delivery, ADP Italia- è il primo passo per cercare di ispirare un futuro per vivere e migliorare, in un mondo volatile, incerto, complesso e ambiguo, come quello di oggi".

"Da diverso tempo -fa notare- si parla del ruolo dell’HR come ispiratore del cambiamento, ma sempre più spesso, la richiesta di cambiamento parte dalle Persone che vivono direttamente fuori dall’azienda, una realtà sociale molto diversa rispetto alle organizzazioni aziendali stesse, fruendo di innovazioni tecnologiche già in grado di approcciare al mondo del lavoro in modo differente e più vicino alle loro attese. E’ in questo contesto che la condivisione dei 'needs' delle nostre persone e dei cambiamenti necessari per soddisfarli, diventano agenti fondamentali per condizionare positivamente il nostro futuro".

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