Creare una piattaforma comune e concordata sulle azioni da intraprendere in favore delle professioni europee. E' quanto ha proposto Marina Calderone, presidente del Comitato permanente degli Ordini e dei collegi professionali (Cup), nel corso del confronto organizzato a Bruxelles presso il Comitato Economico e Sociale Europeo.
Il seminario è servito per riflettere sul valore economico e sociale delle professioni ordinistiche nel contesto europeo, sui sistemi deontologici e disciplinari che caratterizzano le diverse forme di organizzazione esistenti e sui principi di responsabilità ed etica che caratterizzano l'attività professionale.
Durante il seminario Calderone ha ribadito il bisogno "di fare rete" tra le professioni europee presenti al Cese, che da sole costituiscono il 12% del Pil europeo, e soprattutto di dare alle professioni "la giusta evidenza pubblica e collettiva".
Per la Presidente, la "direttiva Ue qualifiche" e la "direttiva Ue servizi" non sono sufficienti. "C'è ancora molto da fare -ha detto Calderone- sul piano della mobilità dei professionisti in Europa per eliminare le barriere e le difficoltà ancora esistenti come quelle riguardanti i diversi sistemi di formazione e le diverse condizioni che regolano le singole professioni".
L'auspicio della Presidente è, "quello di creare una piattaforma comune e concordata sulle azioni da intraprendere in favore delle professioni europee, così da poter realizzare un manifesto ed una giornata europea delle professioni intellettuali, che abbiano l'obiettivo di sostenere i più giovani, favorire maggiori incentivi all'attività professionale e valorizzare il ruolo sussidiario dei professionisti".