"Sanremo rappresenta un obiettivo da raggiungere per parecchi giovani tecnici del suono, soprattutto se sono alle prime armi". A dirlo Adriano Di Lorenzo, presidente dell'Associazione italiana tecnici del suono, con alle spalle anni di esperienza, in Italia e all'estero, che con Labitalia fa il punto dell'andamento del settore. "Certo -sottolinea- il palco dell'Ariston ha sempre il suo fascino e sicuramente dà molta soddisfazione lavorarci. Ovviamente, con radiomicrofoni e un ampio spettro di frequenze a disposizione è richiesta tanta professionalità e una preparazione importante".
E proprio sulla preparazione Di Lorenzo sottolinea "che ci sono ancora giovani che frequentano dei corsi che in 20 giorni promettono di farti diventare un professionista". "E' assurdo: questo discorso può andare bene se visto come una sorta di approfondimento, da parte di chi comunque è già del mestiere", avverte. "Del resto -continua Di Lorenzo- come associazione stiamo lavorando molto per individuare un percorso di apprendistato da certificare, che, oltre che sulla durata biennale o triennale, si basi sulle giornate. In generale, puntiamo molto sulla certificazione professionale. Per la categoria è importante associarsi, per una condivisione di esperienze e di crescita non solo per i giovani, ma anche per chi sta sul mercato da più tempo".
"Per raggiungere -spiega- questo obiettivo siamo guidati dalla Fidac, la Federazione della associazioni professionali inserite nel contratto nazionale di lavoro del settore cineaudiovisivo. Certo, ci vorranno ancora un paio di anni per arrivare a un punto fermo, anche e soprattutto a livello burocratico". "E comunque questo è un lavoro -ammette Adriano Di Lorenzo- coinvolgente e creativo. Non ti fermi mai: i miei ultimi lavori come tecnico del suono di presa diretta sono i film che usciranno nelle sale nei prossimi giorni 'Mamma o papà' di Riccardo Milani e 'Nico 1988' di Susanna Nicchiarelli".
