"Da tempo Federmanager sostiene che la ripresa e lo sviluppo del paese siano legati anche alla crescita della managerializzazione delle imprese. E’ necessario far passare la consapevolezza della centralità delle competenze manageriali proprio per spingere le imprese italiane, in prevalenza a proprietà e management familiare, ad affidarsi a competenze esterne". Così il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, commenta con Labitalia le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha parlato recentemente dell'importanza, per la ripresa e lo sviluppo di un Paese, anche di una classe manageriale più preparata.
"Il problema quindi non è un 'deficit di preparazione' della classe manageriale -spiega Cuzzilla- ma un 'deficit di managerializzazione' delle aziende. Confermiamo infatti che il 70% dei manager è laureato, mentre solo il 5,6% delle aziende industriali ha almeno un manager". Federmanager guarda anche al programma Industria 4.0. "Per attuare il Piano Industria 4.0 -dice Cuzzilla- serve una strategia incentivante sia per favorire la crescita dei manager che, in azienda, hanno un ruolo di attivazione dei processi di innovazione e sia per sostenere l’introduzione di managerialità in quelle aziende che vogliono innovare e guardare ai mercati esteri".
"Federmanager ha chiesto al governo - ricorda - di introdurre una sorta di 'iper-ammortamento' per l’assunzione di manager, analogamente a quanto previsto per i beni materiali e, in seconda istanza, la riduzione dei contributi a carico dell’azienda che acquisisce altre aziende o rami di azienda al fine di favorire la crescita dimensionale. La Quarta Rivoluzione Industriale è già in atto, servono competenze e capacità, ma la vera forza è il capitale umano e Federmanager si è candidata come leader della formazione e come attore per la certificazione di competenze manageriali".
