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Lavoro: la ripresa? Sarà più repentina del previsto, ma serve formazione

24 marzo 2017 | 09.35
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Lavoro: la ripresa? Sarà più repentina del previsto, ma serve formazione

La ripresa? Sarà più repentina del previsto, anche per il lavoro. Ma serve formazione e riqualificazione. Questo il messaggio emerso dalla 'Prima conferenza nazionale sulle professioni del futuro', organizzata, a Milano, presso la sede di Confcommercio, da InTribe con la collaborazione di Asseprim - Federazione nazionale servizi professionali per le imprese e con il patrocinio di Human Age Institute (Manpower Group), Campus Orienta, Ferpi - Federazione relazioni pubbliche italiana, Adico - Associazione italiana per la direzione commerciale, vendite e marketing e con il sostegno di Ibt Centre e Value Maker.

Si è discusso del lavoro nell’Italia di oggi, ma anche di quello dell’Italia di domani, grazie alle analisi dei BigData e i macro-trend analizzati da InTribe attraverso il monitoraggio di decine di migliaia di conversazioni online, migliaia di immagini e video, infografiche e documenti. Un grande lavoro di analisi e ricerca 'predittiva' che ha portato a realizzare la prima indagine completa sulle prospettive del lavoro, dei lavoratori e delle imprese.

“E’ entusiasmante vedere come in Italia ci siano migliaia di giovani, imprese, professionisti, che hanno ancora voglia di costruire il futuro. In questa occasione, li abbiamo visti, questi volti. Ma anche attraverso il nostro studio siamo riusciti anche a dare loro voce", ha dichiarato Mirna Pacchetti, di InTribe.

"Attraverso le nostre analisi dei Big Data, delle conversazioni sui social network, delle tendenze e delle condivisioni di immagini, video e documenti, oggi siamo in grado di tracciare previsioni precise dei prossimi 5 anni, nel campo del lavoro e non solo. Ma la previsione più importante abbiamo potuto farla guardando il loro entusiasmo: oggi possiamo dir che il futuro non ci deve spaventare", ha spiegato

“Il primo convegno nazionale sulle professioni del futuro - ha sottolineato Umberto Bellini, presidente Asseprim - Federazione nazionale servizi professionali per le imprese di Confcommercio Imprese per l’Italia - porta una ventata di positività in un periodo storico nel quale fatichiamo a credere nella ripresa economica. Le indagini presentate, a partire dall’Osservatorio di Asseprim fino all’indagine realizzata da Intribe, mostrano come il mercato del lavoro italiano stia evolvendo e stia creando nuove opportunità lavorative. Un altro dato interessante è legato al settore dei servizi alle imprese rappresentato da Asseprim, che diventa sempre più il traino della ripresa economica italiana".

"Le professioni del digitale si sono sviluppate dapprima nelle aziende che erogano servizi (ad esempio di marketing e comunicazione) e ora stanno diventando la norma in quasi tutti i settori. Ora sappiamo chiaramente che la ripresa è possibile e sarà più repentina di quanto molti si aspettano, ma serve una riqualificazione di diverse figure professionali", ha puntualizzato.

“Un’elaborazione InTribe su dati della Comunità europea prevede che nel periodo 2015-2025 in Italia si genereranno oltre 9 milioni di opportunità di lavoro. Circa 8 milioni sono dovute a 'sostituzioni', ossia persone che per vari motivi escono dal mondo del lavoro, 1 milione sono invece dovute alla crescita, ovvero alla ripresa economica", ha sostenuto Marco Ravagnan, direttore Ricerche InTribe.

"Queste opportunità - ha aggiunto - potrebbero essere ancora maggiori se non ci fosse un 'mismatch' tra la domanda di professionalità richieste dalle aziende e l’offerta. Solamente per quanto riguarda il settore dell’Ict si stima che in Italia, nel periodo 2015-2025, rimarranno vacanti circa 135.000 posti di lavoro perché le aziende non troveranno le giuste competenze sul mercato".

"Un altro fatto rilevante è che le nuove opportunità di lavoro saranno a disposizione prevalentemente di profili con alte competenze e qualifiche: si stima che tra il 2015 e il 2015 si perderanno circa 2 milioni di posti di lavoro tra i bassi profili a fronte di un aumento di 3 milioni tra le medie e alte qualifiche (di cui oltre 2 milioni solo tra le alte). Di tutte le opportunità occupazionali nel periodo 2015-2025 quasi la metà saranno per professioni intellettuali, scientifiche e tecniche di medio/alto livello", ha concluso.

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