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Lavoro: Page Executive, generazione 'Z' guiderà processi trasformazione azienda

18 aprile 2017 | 16.40
LETTURA: 3 minuti

Lavoro: Page Executive, generazione 'Z' guiderà processi trasformazione azienda

Un nuovo concetto di fiducia, coinvolgimento, work-life balance e corporate social responsibility: sono questi i driver che devono spingere la trasformazione delle aziende che vogliono non solo attrarre ma, soprattutto, trattenere i talenti della cosiddetta 'Generation Z'. Questo è uno dei principali spunti che emerge dal report 'Executive Trends 2017' prodotto da Page Executive, divisione boutique di PageGroup specializzata nella ricerca e selezione di top manager.

Il modo di lavorare, le aspirazioni e i bisogni di questa generazione sono stati presi in esame dagli esperti di Page Executive per capire come questa nuova ondata di potenziali talenti inciderà sulle strategie Hr e spingerà i Ceo a chiarire e ridefinire le loro strategie, soprattutto alla luce del progressivo calo di fiducia evidenziato dall’Edelman Trust Barometer. Secondo quest’ultimo studio, infatti, la credibilità dei Ceo in Italia è caduta di 10 punti quest’anno, segnando un 28% contro un 37% della media globale. Un dato che rende necessario un cambio di rotta che coinvolga soprattutto le ultime generazioni, per porre le giuste basi in vista degli sviluppi futuri all’interno delle aziende.

“L’ingresso dei Millennials nel mondo del lavoro ha portato notevoli cambiamenti nelle imprese di tutto il mondo, ma il prossimo futuro sarà segnato dalla Generation Z, che si differenzia per diversi aspetti da tutte le generazioni precedenti e promette grandi rivoluzioni per le aziende e il mercato del lavoro. È importante che i Ceo e i decisori aziendali abbiano coscienza del fatto che, entro il 2020, il 50% dei rappresentati di questa generazione sarà parte attiva delle aziende e contribuirà alla crescita del business”, afferma Katiuscia Cardinali, Executive Director di Page Executive.

Le direzioni Hr e, soprattutto, i Ceo devono, quindi, preparare il terreno sul quale attrarre e far crescere questi giovani talenti, considerando soprattutto tre aspetti. Il primo è 'dalla fiducia one-way alla fiducia reciproca'. La Generation Z ha aspettative molto elevate nei confronti dell’azienda e, di conseguenza, del Ceo che la rappresenta. Un dato rafforzato dal fatto che per questa generazione la fiducia reciproca è fondamentale. È importante che gli amministratori delegati siano onesti e trasparenti a tutti i livelli, trasmettendo un’immagine coerente con vision e mission dell’azienda.

Il secondo aspetto è l’importanza del work-life balance. La necessità di trovare un ambiente lavorativo che favorisca lo smart working, la diversity e la partecipazione nel processo decisionale, senza sottovalutare l’aspetto remunerativo, è di primaria importanza per la Generation Z. Questa generazione desidera lavorare in modo collaborativo e da remoto, utilizzando più piattaforme e adottando nuovi metodi di lavoro. L’unione di questi molteplici fattori rappresenta un’opportunità per le imprese e i Ceo che, per rispondere ai bisogni della Generation Z, devono focalizzarsi, più che in passato, sui processi e le strutture interne, apportando cambiamenti concreti ai propri modelli di business.

Il terzo e ultimo aspetto va oltre la corporate social responsibility. La Generation Z è molto attenta alle tematiche legate alla sostenibilità sociale ed ambientale e valuta un’azienda in base al suo livello di coinvolgimento reale in iniziative che apportino benefici concreti alla comunità. È importante, quindi, che i Ceo si facciano promotori e rappresentanti in prima persona di queste iniziative, trasmettendo la propria attenzione verso il territorio e la società in cui operano.

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