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Professioni: Geometri, categoria solida e proiettata al futuro

20 aprile 2017 | 17.31
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Professioni: Geometri, categoria solida e proiettata al futuro

Innovativa, tecnologica, stimolante e remunerativa per le nuove generazioni. Sicuramente non monotona. La professione geometra ha resistito alle crisi grazie alla resiliente capacità di adattamento al nuovo contesto economico e all’innovazione delle proprie competenze e dei propri ambiti di intervento. A dirlo due ricerche, una condotta dall’Università degli studi di Genova su dati statistici (forniti dalla Cassa Geometri) relativi all’evoluzione del fatturato e dei redditi dei geometri in un arco temporale compreso fra il 2006 e il 2016 e una sull'identità e sul futuro della professione realizzata dal Future Concept Lab di Milano. Le indagini sono state presentate oggi, a Roma, durante l’evento 'Valore geometra', organizzato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, dalla Cassa italiana previdenza e assistenza geometri liberi professionisti e dalla Fondazione Geometri italiani.

La ricerca dell'Università di Genova dimostra che la professione del geometra nell'arco degli ultimi 10 anni ha saputo affrontare le difficoltà, in particolare la crisi del settore edilizio, modificando la tipologia di servizi offerti, esaltando la propria figura di professione polifunzionale e molto orientata alla consulenza.

Oggi il geometra svolge attività diverse dal passato, non solo pratiche catastali (in media 3 punti percentuali, dal 48,1% al 45,6%), più certificazioni energetiche (in media quattro volte in più nel 2016 rispetto al 2006) e acustiche, rilievi architettonici, direzione lavori, fino alle dichiarazioni di successione e alle pratiche fiscali e burocratiche. E l’interlocutore non è più solo la Pa, ma i condomini, le imprese, gli enti territoriali, privati e l'autorità giudiziaria. La figura del geometra, con la sua formazione multidirezionale, appare quindi particolarmente adatta alla nostra epoca, in cui, più che un 'saper fare', si chiede spesso un 'saper imparare'.

Non a caso, il geometra ha conservato mediamente un livello di fatturato superiore al pil pro capite italiano. Infatti, nei 10 anni, a fronte di un pil pro capite italiano di 27.027 euro, il fatturato del geometra è stato il 31.832 euro con una differenza media di 4.805 euro in favore dei geometri. E probabilmente è decisiva questa tenuta dei fatturati nell’orientamento alla professione dei giovani. Ai giovani geometri va il primato dell'emancipazione dalla famiglia: la metà del campione degli under 35 analizzati è economicamente indipendente e può permettersi di vivere da solo (10,6%) o con un nuovo nucleo familiare (39%), mentre a livello nazionale, quasi due giovani su tre (il 67,3%) sono ancora a casa.

La ricerca condotta da Future Concept Lab si è, invece, soffermata sugli highlights che delineano in prospettiva futura l’identità dei geometri professionisti. Dall’analisi si è evidenziato come lo scenario dei paradigmi del futuro, cioè le quattro macro-tendenze socio-culturali, con un focus sulla sostenibilità, l’unicità, la condivisione e la tempestività, potrà diventare una speciale bussola per orientare lo spirito intraprendente delle più giovani generazioni di geometri, verso un maggiore ottimismo. Nel prossimo futuro sarà importante, quindi, continuare nel processo di adattamento al cambiamento a cui i geometri hanno già risposto positivamente in questi anni.

In particolare, per gli intervistati in futuro fare il geometra vuol dire soprattutto essere un consulente a 360 gradi, flessibile e polivalente, esperto in molti ambiti, diversi e collegati tra loro (47,4%) e, a seguire, un esperto del proprio territorio, che ne conosce tutti gli aspetti e in grado di fornire anche un servizio alla comunità (27,7%) un problem solver, in grado di trovare soluzioni veloci, efficaci e precise (21,9%) e un esperto delle tematiche della sostenibilità, utile per i privati e per le comunità (3,0%). Emerge in sintesi, dalla ricerca Future Concept Lab, come in futuro per i geometri sarà importante far convergere e consolidare azioni diverse: essere un facilitatore dello sviluppo, accompagnando i cittadini nel dare la giusta importanza alla prevenzione e alla sicurezza dei propri ambienti di vita; essere un consulente globale, aprendosi a logiche collaborative, anche intergenerazionali su tematiche di urgenza sociale; godere di un upgrade professionale, affermando le capacità acquisite nel trovare soluzioni sul campo; raggiungere un profilo culturalmente evoluto, per avere un quadro completo del contesto socio-ambientale odierno.

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