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Professioni: Truck di Campari Academy, il punto su ruolo educativo barman

11 maggio 2017 | 17.35
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Professioni: Truck di Campari Academy, il punto su ruolo educativo barman

La figura professionale del barman e il suo ruolo educativo nell’ambito di una cultura del bere responsabile e del bere bene, fortemente legata alla tradizione mediterranea e ai riti della socialità conviviale in continua evoluzione. Questi sono i temi al centro del dibattito tenutosi oggi, a Milano, all’interno del Truck di Campari Academy, la scuola di formazione d’eccellenza fondata nel 2012 attraverso la quale il Gruppo Campari si pone come punto di riferimento internazionale per la formazione e la divulgazione della cultura del bere responsabile e di qualità.

Il Campari Academy Truck torna protagonista dopo il successo dello scorso anno: un viaggio che, nel 2016, ha toccato 23 città italiane per far conoscere, apprendere e sperimentare l’arte del 'bere bene' attivando oltre 100 corsi rivolti a professionisti e appassionati del settore e organizzando aperitivi che hanno coinvolto circa 2.300 ospiti. Il tour di Campari Academy, che si inserisce nell’ambito del progetto #Beremeglio lanciato da Federvini e Fipe a sostegno del consumo responsabile e della qualità del servizio all'interno dei pubblici esercizi italiani, prosegue nel 2017 con altre 23 tappe.

“Anche quest’anno -ha dichiarato Aldo Davoli, public affairs & csr senior director Gruppo Campari- confermiamo l’impegno del Gruppo Campari nel far conoscere e diffondere la cultura del bere bene con il tour del Campari Academy Truck. La nostra Academy si fa itinerante attraversando le più importanti città italiane dove famosi bartender realizzeranno corsi improntati all’arte del bere miscelato e di qualità. Bere bene e di qualità significa anche offrire un servizio responsabile. Gruppo Campari ha da tempo definito le proprie 'Responsible serving guidelines', linee guida specifiche volte a formare i bartender al servizio responsabile di bevande alcoliche: questa attività risulta assolutamente sinergica al progetto #beremeglio già promosso da Federvini”.

"I giovani, soprattutto i Millennials, sono i più effervescenti fra i consumatori -prosegue Ottavio Cagiano de Azevedo, direttore generale di Federvini- e questa categoria di consumatori si rivela particolarmente attenta alla qualità e alla tipologia di produzione di ciò che beve: questo ci incoraggia a proseguire senza esitazioni il percorso avviato dalla Federazione in termini di formazione e informazione. Ci dedicheremo con sempre maggiore entusiasmo alle collaborazioni in grado di offrire il massimo della qualità anche nel servizio con un doppio beneficio: sia portare il consumatore a conoscere meglio i prodotti preparati con cura e attenzione, sia trasmettere la cultura del buon bere, attento, cosciente e moderato proprio del Mediterraneo”.

“Fipe -conferma Roberto Calugi, dirigente Fipe- apprezza l’iniziativa del Campari Academy Truck che si inserisce a pieno nella scia della filosofia a cui Fipe e Federvini si ispirano per il servizio di bevande alcoliche. Un servizio improntato a una maggior consapevolezza del bartender che è ormai diventato una figura di riferimento per i locali, determinandone spesso il successo. Fare del singolo Esercente il promotore di una cultura di responsabilità e di moderazione è l’obiettivo a cui tende il percorso di formazione portato avanti da Fipe al fine di valorizzare l’offerta dei pubblici esercizi di qualità”.

Ma l’impegno di Campari Academy è mirato alla formazione di una nuova generazione di professionisti non solo in grado di diffondere i valori positivi del bere responsabile, ma anche di posizionarsi sul mercato. Nella nuova edizione del tour, Campari si pone l’ambizioso obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla figura del barman, un professionista sempre più ricercato e apprezzato, che svolge un’attività di tendenza presso le nuove generazioni: i giovani oggi stanno riscoprendo le professioni di una volta e una carriera nel ruolo di barman si sta rivelando come una nuova opportunità di lavoro e crescita professionale.

I dati dimostrano infatti che un’attività nel mondo del beverage è in grado di regalare notevoli soddisfazioni ma richiede impegno costante, un’adeguata preparazione e competenze diversificate, indispensabili per mantenersi competitivi.

“Per il secondo anno consecutivo -ricorda Rossella De Stefano, direttore di Bargiornale- il bar registra performance positive (+0,3% nelle visite e +0,6% nella spesa fonte Npd Group) e la ripresa dovrebbe consolidarsi nel prossimo biennio, seppur a passo lento (+0,7 e +1%). A crescere sono i bar multispecializzati, ovvero quei locali caratterizzati da un’offerta qualificata che si estende su più occasioni di consumo, dalla colazione all’aperitivo. Negli ultimi dieci anni il loro peso è più che raddoppiato, con un fatturato settimanale che supera in media i 5.800 euro: più del doppio di quello dei bar non specializzati. Ma su cosa conviene specializzarsi? Quali i trend da cavalcare? Autenticità, naturalità, storytelling, bere responsabile saranno gli asset su cui puntare in futuro”.

“Con una raccomandazione però: talento e passione fine a se stessi non bastano, se non accompagnati -avverte Rossella De Stefano- da una solida preparazione imprenditoriale. Unica sbavatura in un quadro di successo è infatti il turn over ancora consistente che caratterizza il mondo bar: mediamente ogni anno circa il 10% delle imprese chiude bottega. Un dato che deve far riflettere, soprattutto le nuove generazioni, e che smentisce i numerosi luoghi comuni che descrivono il bar come un’impresa semplice e di facili guadagni”.

In uno scenario che pone, quindi, la qualità al primo posto e che vede l’Italia massimo esempio di un consumo di bevande alcoliche moderato e spesso associato ai riti del pasto e della convivialità, stiamo anche assistendo a una ricerca sempre più approfondita nell’ambito del corretto accostamento tra cocktail e ricette gourmet attraverso la collaborazione tra chef e mixologist.

Non a caso, in alcune tappe del tour di Campari Academy Truck, saranno presenti Roberto Conti e Tommaso Cecca, rispettivamente chef e mixologist del Trussardi alla Scala (Milano), per proporre inediti accostamenti tra cibi e drink.

“Campari Academy -sottolinea Dario Cuccurullo, Campari Academy & Trade partnership manager Gruppo Campari- è fortemente convinta che solo attraverso attivitò formative mirate e testimonianze di professionisti del settore si possa realmente accrescere la cultura del bere miscelato di qualità e diffondere modelli di consumo virtuosi. La nostra Academy si prefigge, con questa iniziativa, di entrare in contatto con chi, tutti i giorni, si interfaccia con i consumatori finali, promuovendo in tutta Italia un modello di consumo mediterraneo, tipicamente equilibrato, responsabile e di qualità”.

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