"La ricostruzione post terremoto rappresenta un'attività fondamentale per i dottori agronomi e forestali dell'area colpita dal sisma, in quanto hanno le competenze e le capacità e soprattutto una visione olistica e generale sia degli aspetti più strutturali e ingegneristici sia degli aspetti biotici, quindi legati alla natura e alla necessità di ricostruire un paesaggio e un ambiente rurale, che è fondamentale per le popolazioni che ci vivono e soprattutto per il loro ritorno". Ad affermarlo, a Labitalia, Rosanna Zari, vicepresidente del Conaf (Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali), in occasione del XVI congresso della categoria in corso a Perugia. Fra i dibattiti che si sono svolti oggi, anche un forum sul tema della 'Prevenzione e gestione dei disastri: pianificazione, competenze e buone prassi di gestione e di modelli di organizzazione'.
"Ricreare anche un'identità paesaggistica nei territori colpiti dal sisma - spiega - è fondamentale ed è un altro compito che questa professione si è assunto. L'identità delle popolazioni, essendo in un'area rurale, riguarda le loro produzioni, il loro territorio, e quindi ricreare l'aspetto precedente agli eventi catastrofici rappresenta uno dei primi doveri che ha un progettista quando si approccia a queste attività nei territori colpiti dal sisma". Per quanto riguarda il modello di prevenzione, secondo la vicepresidente del Conaf, "basandosi sugli aspetti di gestione è possibile ed è fondamentale partire dal modello dell'azienda agricola, poiché è la cellula fondamentale che costituisce il territorio rurale".
"Tutta quest'area è definita dall'Unesco come interamente territorio rurale, quello colpito dal sisma, quindi anche le aree che erroneamente definiamo urbane in realtà fanno parte di un più ampio territorio rurale", precisa. "Quindi, partire dalla ricostruzione della cellula fondamentale che è l'azienda agricola è la prima attività che dobbiamo svolgere quando ci appocciamo a questo tipo di progettazione", conclude Rosanna Zari.
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