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Siccità: bacchetta biforcuta e sesto senso, strumenti rabdomante moderno

30 agosto 2017 | 15.20
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Siccità: bacchetta biforcuta e sesto senso, strumenti rabdomante moderno

Bacchetta biforcuta e sesto senso. Questi gli strumenti usati dal rabdomante del duemila per combattere la siccità che ha contraddistinto l'estate 2017. Ma Luigi Cantonati, che, oltre alla conduzione dell’azienda agricola a Villa Rendena (Trento), viene spesso contattato da privati e amministrazioni pubbliche proprio per le sue doti di rabdomante, sottolinea che la sua non è un'arte ma una dote che non tutti hanno.

"La richiesta di acqua -spiega a Labitalia- è sempre più pressante, ma scavare pozzi non è una cosa semplice. Che la siccità fosse un problema dell'estate 2017 lo si era capito da mesi. Da giugno sono stato contattato da grandi industrie e privati per la caccia all’acqua. Intere catene di montaggio rischiano di arrestarsi senza l’acqua, così entro in azione io. E’ una situazione disagevole non solo per il settore industriale, ma anche per quello agricolo. Scoprire un corso d’acqua che scorre nel proprio terreno a volte può essere determinante, per esempio per chi gestisce un’impresa agricola, e deve fare i conti con problemi di irrigazione e animali stremati dalla sete”.

"Per perforare -sottolinea- non mi servono le mappe catastali, mi fido del mio istinto, ma ovviamente la burocrazia allunga troppo i tempi. Molti privati, aziende agricole ma anche industrie che hanno bisogno di acqua chiedono il mio intervento, ma per ottenere il permesso per fare una perforazione ci vogliono almeno 60 giorni. Quindi, il mio lavoro diventa quasi inutile”.

“Una volta scoperta la falda acquifera -rimarca Luigi Cantonati- l’amministrazione dovrebbe concedere l’autorizzazione a scavare, visti anche i costi affrontati. Ma non è affatto così. Per questo, i più previdenti si muovono per tempo. L’ideale è cominciare fin dall’inverno con le esplorazioni, per poi intervenire a primavera per assicurarsi l’acqua in estate. Nessuno, però, poteva prevedere un caldo torrido del genere e, quindi, che si sarebbe trattato di una vera e propria emergenza”. “Quando mi chiamano -assicura Luigi Cantonati- dico che c’è sempre un margine di errore, anche perché i costi non sono poi così bassi. Ovviamente, le tariffe variano a seconda di chi mi trovo davanti: non nego, infatti, di aver prestato la mia arte anche gratuitamente”.

Con la sua tecnica, il rabdomante è in grado di individuare la presenza di acqua nel sottosuolo ovunque sia ubicata l’azienda, l’abitazione o il luogo di bisogno; stabilire quale sia lo scorrimento e il suo orientamento; stabilire la sua dimensione come inizio-centro-fine falda in superficie; stabilire il centro della falda in superficie; stabilire la profondità di scorrimento della falda d’acqua; individuare la posizione dove scavare il pozzo; individuare, in caso di più falde presenti sulla stessa superficie, quale sia la migliore; individuare la presenza di acque termali e minerali; indicare, sulla base della mia esperienza, i punti dove fare i pozzi per bonificare aree di scavi sommerse dalle acque.

“Quando arrivo sul posto -ricorda Luigi Cantonati – impugno la bacchetta e ruotando su me stesso faccio un giro d’orizzonte di 360 gradi. Questo mi consente di individuare la direzione nella quale dirigermi per incrociare la falda. Nel caso di più falde in punti diversi, mi dirigo verso la migliore. Localizzata la falda, segno il punto d’inizio e fine e poi individuo lo scorrimento. Con precisione segno il centro della falda stessa usando due ferri a forma di ‘L’ che, muovendosi nelle mie mani, si incrociano esattamente in quel punto. Mi posiziono sopra questo punto (che va picchettato) e determino la profondità dell’acqua”.

In generale, i rabdomanti fanno uso di particolari bacchette e, in certi casi, di un pendolino. Le bacchette più comuni sono a forma di ‘Y’ e sono costituite di materiale flessibile, quale giunco o, in certi casi, plastica. Il rabdomante impugna la bacchetta per i rami laterali tenendo i pugni chiusi con i pollici verso l’esterno. Quando crede di avvicinarsi all’obiettivo della sua ricerca, la terza estremità della bacchetta comincia a oscillare e in certi casi compie delle rotazioni complete dall’alto verso il basso o in senso opposto.

Un secondo tipo di bacchette è invece a forma di ‘L’. In genere, in entrambi i pugni si tiene il ramo più corto della bacchetta. Quest’ultimo è spesso rivestito da un tubetto coassiale, all’interno del quale la bacchetta può liberamente ruotare.

Tenendo i pugni verticali e il ramo più lungo della bacchetta orizzontale, il rabdomante si fa guidare da quest’ultimo che, a suo dire, indica la direzione del suo obiettivo. I rabdomanti sostengono di sentire particolari ‘vibrazioni’ e le bacchette agirebbero da antenne.

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