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Professioni: revisori legali, non siamo solo controllori cartacei

19 settembre 2017 | 14.43
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Virgilio Baresi presidente Istituto nazionale revisori legali
Virgilio Baresi presidente Istituto nazionale revisori legali

"Non solo controllori ma professionisti responsabili". Questa la carta d'identità dei revisori legali illustrata, in un'intervista a Labitalia, da Virgilio Baresi, presidente dell'Istituto nazionale revisori legali, in occasione del Consiglio nazionale di categoria in corso a Roma.

"Dal 1° gennaio 2017 -sottolinea- c'è una vigilanza stretta e forte. I revisori legali hanno l'obbligo-diritto di essere l'unica realtà professionale che ha la terzietà e, quindi, risponde in proprio dei danni che potrebbero essere provocati alla pubblica amministrazione, con i propri beni".

"Un passaggio globale e internazionale -avverte- per l'Italia fatto grazie all'impegno dell'Istituto. Le norme portate e volute dalla legge, su nostra indicazione, prevedono non solo una nostra attività di controllo cartaceo, ma anche di verifica sui contenuti. Una verifica che per legge non deve essere sottoscritta in mancanza di controlli esaustivi".

"L'attività professionale dei revisori legali -spiega Virgilio Baresi- ha risvolti di natura patrimoniale, economica e personale, di fronte ad attività private, aziende e società, con i propri beni personali. Nell'ipotesi, invece, di scorrettezze, per realtà di natura pubblica, fino alla reclusione di sei anni".

"E' un passaggio storico e importante -avverte- che porta l'Italia al passo della chiarezza fiscale, dando maggiori certezze al cittadino-contribuente che non sa mai cosa paga e cosa avviene. Per questo invitiamo i cittadini che vedessero o avessero delle indicazioni sul mancato rispetto delle norme di informare le pubbliche autorità o lo stesso Istituto che si attiverà con i propri uffici legali".

La formazione è un'altra tappa fondamentale della categoria dei revisori legali. "L'aggiornamento della didattica pianificata -chiarisce il presidente Baresi- per i corsi di formazione obbligatoria è garantita dall'Istituto, quale ente formatore riconosciuto dal Mef come unico soggetto associativo preposto a questa fondamentale attività legata all'applicazione della nuova legge sulla revisione legale".

"Tutti i revisori legali -ricorda- devono sottostare a 20 ore di preparazione obbligatoria per non incorrere nelle sanzioni e nella possibile cancellazione dall'elenco dei revisori legali presso lo stesso ministero dell'Economia. Abbiamo, infatti, già organizzato 18 corsi in tutta Italia".

"Non dimentichiamo che -rimarca- siamo la prima professione in Italia a svolgere l'attività dei revisori legali, nel senso che i dottori commercialisti da quest'anno sostengono un esame integrativo per esercitare. Il Parlamento europeo ha, infatti, dichiarato che i revisori legali sono sotto la vigilanza del ministero dell'Economia, mentre i commercialisti del ministero della Giustizia".

"L'Istituto nazionale revisori legali -continua- fondato nel 1956 è il più antico organismo di rappresentanza dei revisori legali italiani. Gli iscritti sono oltre 10mila e ad oggi l’Inrl è l’associazione più rappresentativa dei 60mila revisori legali non iscritti al sistema ordinistico".

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