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Lavoro, progetto AISL_O per over 50 nel Lazio

14 febbraio 2018 | 13.59
LETTURA: 8 minuti

Maria Grazia De Angelis presidente AISL_O
Maria Grazia De Angelis presidente AISL_O

"Esiste oggi sul mercato un gran numero di risorse senior che difficilmente riescono a trovare una collocazione sia di tipo tradizionale, che nei mercati della consulenza o in quello emergente del temporary management (tm), in quanto, pur avendone le capacità potenziali, non sono in grado di offrire un prodotto che il mercato sia disposto ad acquistare. AISL_O - Associazione italiana per lo studio del lavoro organizzativo - sta lavorando nella regione Lazio per dar vita a un progetto innovativo soprattutto per quanto attiene l’incontro tra domanda e offerta". A dirlo, in un'intervista a Labitalia, Maria Grazia De Angelis, presidente AISL_O.

"Nel mercato del lavoro -sostiene- sono oggi presenti troppe persone valide che non trovano sbocco: bisogna fare in modo che queste risorse non vadano disperse, ma diventino appetibili per le imprese, specie per le pmi. Per comprendere qual'è il bacino potenziale di energie da preservare e rendere utile basta un semplice calcolo: posto che un manager di 50 anni abbia oggi davanti a sé una vita manageriale utile di almeno altri 15 anni, basta moltiplicare questo numero per il numero di manager in mobilità per rendersi conto dell’enorme potenziale da preservare".

"Oggi è infatti possibile -spiega- riconoscere nel mercato dei manager l’esistenza di un grosso bacino potenziale di temporary manager e di consulenti, alimentato costantemente da manager in fine carriera, manager in pensione, e manager che comunque verranno espulsi dal sistema produttivo a seguito di fusioni, razionalizzazioni e simili".

Secondo Maurizio Quarta, Chairman del Chapter Italiano di IIM - Institute of Interim Management (associazione inglese dei temporary manager) partner di AISL_O sul progetto, "si possono identificare tre tipologie di persone all'interno di questo bacino: chi può intraprendere una nuova professione da subito e non ha quindi grosse difficoltà di riposizionamento (pochi); chi non potrà mai farlo (pochi); chi ha le potenzialità, ma necessita di un indirizzamento di base, di una preparazione preliminare e di un rafforzamento di determinate competenze (la popolazione più vasta)". "In generale, salvo pochi casi, i manager appartenenti alle due ultime categorie - sottolinea - arrivano abbastanza tardi e impreparati alla decisione di intraprendere quello che è a tutti gli effetti una professione ben connotata, con la conseguenza di un notevole spreco di risorse mentali e manageriali di cui il sistema produttivo potrebbe beneficiare".

"Per questo -riprende Maria Grazia De Angelis- AISL_O, coerentemente con i propri obiettivi istituzionali, ha iniziato un percorso di aggregazione di interessi e di consensi attorno a un progetto innovativo, denominato Senior Employ-Ability, soprattutto per quanto attiene alla modalità di creazione della domanda e di incontro con la relativa offerta, con l’obiettivo di rendere efficacemente disponibili al mercato, specie a quello delle pmi, energie, intelligenza e capacità di manager senior che hanno difficoltà a trovare uno sbocco occupazionale sul mercato".

"Il progetto -aggiunge- consentirà di promuovere lo sviluppo di capitale sociale attraverso la costituzione e la riproduzione di relazioni sociali durevoli e di costruire un modello di successo replicabile. L’utilizzo di risorse senior ha l’obiettivo di accrescere la competitività delle pmi, mediante la realizzazione di interventi di consolidamento e di crescita su misura per l’impresa in relazione alla sua realtà di settore".

"Senior Employ-Ability, evitando il mero riciclo di risorse che il mercato comunque non accetterebbe, vuole proporsi soprattutto -continua- come un generatore di opportunità in grado di mettere in relazione risorse, competenze e conoscenze con le abilità dell’imprenditore, al fine di sviluppare sinergie finalizzate a individuare bisogni e priorità di intervento. Sarà in questo modo possibile puntare al reimpiego utile di risorse basato su criteri di qualità, ma soprattutto per fare crescere la cultura manageriale e aiutare le pmi a gestire la crescita e lo sviluppo".

"Va però sottolineato -avverte Maria Grazia De Angelis- che le pmi, asse portante del nostro sistema economico, sono in genere caratterizzate da strutture molto snelle, velocità nei processi decisionali, orientamento all’efficacia operativa e scarsa burocratizzazione, ma sono anche quelle più esposte al rischio di obsolescenza in un’epoca contrassegnata da cambiamenti continui e sempre più veloci. La pmi, per restare competitiva, deve quindi individuare un modo per accelerare le proprie dinamiche interne. Alla base esiste un problema di capacità e competenze: è necessario allora iniettare in azienda nuova managerialità capace di agire in qualità di facilitatore e acceleratore del processo di cambiamento e di introdurre stabilmente in azienda le capacità critiche richieste. Un ragionevole punto di equilibrio tra bisogno di managerialità e vincoli economici e culturali sta nello strumento del temporary management (tm), sempre più conosciuto ed utilizzato anche in Italia".

"Agire però -precisa- dal solo lato dell’offerta rischia di vedere solamente metà del problema; la disponibilità di adeguate capacità manageriali è infatti condizione necessaria, ma non assolutamente sufficiente. Per creare una dinamica positiva nel mercato del lavoro è necessario operare in contemporanea anche sul lato della domanda, creando nelle pmi la necessaria consapevolezza del valore dello strumento tm e della sua efficacia in termini di rapporto costi/benefici. Va, inoltre, considerato che il tm rappresenta un’opportunità di diversificazione professionale che però non è alla portata di tutti".

"Il progetto -dice- considera inoltre marginali eventuali interventi 'a pioggia' di tipo assistenzialistico quali sgravi contributivi o simili, che potrebbero eventualmente essere utilizzati a supporto e come elemento di facilitazione. Il progetto gioca infatti su due concetti di fondo: employ, ovvero la definizione di processi mirati ad aumentare le possibilità di utilizzo reale di risorse senior, attraverso un meccanismo di qualificazione dell’offerta; ability dal lato dell’offerta e della domanda".

"Gli obiettivi principali del lavoro sui manager -puntualizza Maurizio Quarta- sono anticipare e accelerare la fase di presa di coscienza per determinare chi può fruttuosamente essere impiegato in progetti temporary e chi invece è più opportuno che sia instradato diversamente (tipicamente verso la consulenza); anticipare la fase di gestazione nel momento in cui il manager è ancora in azienda, in modo da realizzare una transizione soft e con la minima dispersione di energie e risorse".

Per Maria Grazia De Angelis, "il valore di un simile progetto sta nella capacità di sperimentare modelli innovativi di raccordo tra pubblico e privato, di creare un forte livello di integrazione tra i soggetti coinvolti, di replicabilità in altri contesti territoriali, di innalzare il livello qualitativo dell’offerta di lavoro". "Tra i soggetti che auspicabilmente potrebbero condividere la progettazione e la realizzazione dell’intervento - continua - figura la Regione Lazio che sostiene la sperimentazione con l’apporto di risorse, anche comunitarie, coordina la sperimentazione, promuove la partecipazione e l’integrazione delle altre strutture del territorio, coinvolge gli operatori privati, definisce il profilo qualitativo e i criteri di selezione dei destinatari, monitora e valuta il progetto".

Poi, prosegue, "una Provincia 'significativa' per l’avvio di una fase pilota iniziale; un'università e-o un centro studi sui temi del lavoro per lo sviluppo di analisi di benchmarking relative al progetto; operatori privati del mercato del lavoro per l’attivazione di percorsi formativi e per la gestione amministrativa dei processi; il ministero del Lavoro e delle politiche sociali per promuovere la replicabilità del modello in altre regioni; il ministero dello Sviluppo economico, per operare in maniera integrata e coerente anche dal lato della domanda".

"Volendo guardare oltre -auspica- in un'ottica più ampia, il progetto nella visione congiunta di AISL_O e di IIM Italy potrebbe diventare il primo anello di una catena che porti anche la Regione Lazio ad emanare una legge volta a co-finanziare interventi di tm nelle pmi, seguendo i precedenti virtuosi della Regione Umbria, la cui legge del 1997 è il primo caso italiano in cui un provvedimento legislativo parla esplicitamente di tm, e della Regione Friuli Venezia Giulia, la cui legge numero 4/2005, anche nota come legge Bertossi, dal nome del suo relatore, è ad oggi la migliore articolazione sull'argomento".

"Essa prevede, infatti, incentivi -ricorda- per l’utilizzo di manager a tempo che, a fronte di un business plan definito, aiutino le pmi a gestire progetti di: crescita dimensionale (aggregazioni, fusioni e accordi interorganizzativi); processi di internazionalizzazione (creazione di reti commerciali all'estero, sviluppo strutturato di relazioni internazionali); razionalizzazione degli assetti gestionali e organizzativi; situazioni di successione generazionale; processi di ricapitalizzazione o di riordino degli assetti di governo societario anche attraverso l'apertura a terzi".

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