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Eni: Uiltec, riuscito sciopero generale a Ravenna, 90% addetti coinvolti

20 gennaio 2016 | 11.47
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Eni: Uiltec, riuscito sciopero generale a Ravenna, 90% addetti coinvolti

Riuscitissimo lo sciopero generale Eni a Ravenna, dove ha incrociato le braccia il 90% dei lavoratori coinvolti, circa 1.100 persone tra diretti e indotto.

"Il segnale che i lavoratori stanno dando all'azienda -ha detto il segretario generale Uiltec, Paolo Pirani in apertura di assemblea al petrolchimico- e al governo è molto chiaro: c'è consapevolezza della negatività dell'operazione e non possono continuare ad ignorarla".

"Descalzi sta disattendendo tutti gli accordi -ha aggiunto Pirani- a partire da quello sulle relazioni industriali fino a quelli sugli investimenti promessi e non realizzati; ora non accetteremo l'abbandono completo di Eni dell'Italia per diventare una Oil Company che compra e vende in giro per il mondo e la vendita di Versalis a un fondo inaffidabile come quello di SK Capital che significa in poche parole la dismissione totale della chimica italiana, ma anche un passo indietro da punto di vista industriale".

Infatti, per Pirani, "la situazione Versalis è paradigmatica di un discorso più ampio che riguarda l'Italia intera, che resta ancora la seconda manifattura d'Europa e sarebbe ora che il governo spiegasse quali siano le politiche industriali che intende intraprendere per uscire dalla crisi, oppure cosa resterà di quell'Italia industriale quando la crisi sarà finita, quando avremmo venduto la siderurgia, la chimica, le centrali elettriche e quant'altro. Forse vogliono trasformare l'Italia in un supermercato per gli altri paesi e gli italiani saranno i commessi?".

Il sindacalista ha ribadito la volontà unitaria dei sindacati di creare una sensibilizzazione rispetto a questo argomento, che è il significato di questa giornata di sciopero generale, "perché Renzi non può pensare di riuscire a svendere pezzi di Italia, di storia, di manifattura, di industria, senza che nessuno si opponga".

"Quindi, continueremo nella nostra lotta e per questo -ha concluso- noi continueremo a manifestare perché Versalis resti pubblica e si rendessero bene conto, i dirigenti Eni e il governo, dell'acuirsi delle tensioni sociali, di cosa è successo a Gela; si rendessero bene conto che i lavoratori quelli di SK Capital negli stabilimenti non ce li vogliono".

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