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Fca: patto d'azione Fim-Aqcf, in fabbrica integrata tutti insieme

29 marzo 2016 | 14.53
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Marco Bentivogli leader Fim
Marco Bentivogli leader Fim

Al via un "lavoro comune" tra i primi due sindacati in Fca-Cnhi: la Fim-Cisl e L'Aqcf che guida la rappresentanza tra quadri e professional. A siglarlo il leader Fim Marco Bentivogli e il segretario dell’Associazione Quadri e Professional Giovanni Serra.

"Il nostro paese vive un momento difficile ma decisivo. E’ il momento di fare poche cose, ma tutti insieme. La fabbrica integrata deve avere un sindacato forte e rappresentativo che integri appunto tutte le professionalità dagli operai ai quadri", spiega Bentivogli che disegna dunque uno "scenario opposto a quello dell’ autunno’ degli anni '80": oggi "la ricomposizione è un elemento insostituibile di rappresentanza della fabbrica moderna e integrata", ribadisce.

Soddisfatto anche Serra: "l'accordo rappresenta il primo passo di un percorso comune finalizzato al rafforzamento complessivo delle due organizzazioni", dice spiegando come le due organizzazioni "condivideranno le migliori esperienze in diversi campi, tra i quali l’erogazione dei servizi su tutto il territorio nazionale, i progetti di ricerca sulle alte professionalità e momenti formativi delle rappresentanze dei lavoratori".

"Siamo i sindacati che hanno firmato un accordo che migliora condizioni di lavoro e salari. E soprattutto che ha imparato la lezione americana, Uaw nella vicenda Chrysler, con un tasso di sindacalizzazione più basso ha potuto giocare un ruolo più incisivo, nella prima fase; lo stesso vale per l’esperienza tedesca e nord-europea. Troppe sigle e troppe federazioni agevolano il corporativismo e l’autoreferenzialità", prosegue Bentivogli secondo il quale "la proliferazione di sigle sindacali serve più ai sindacalisti che ai lavoratori. E 7 sindacati in Fiat Fca sono un elemento di indebolimento utile solo a moltiplicare agibilità e incarichi. Dove si pratica la partecipazione, invece, ci sono 1 o al massimo 2 sindacati".

Diverso invece il caso della vertenza Federmeccanica dove, aggiunge, "ci siamo messi insieme quando le cose si sono messe male". Nessuna contraddizione dunque, conclude:"per questo abbiamo impiegato ben 7 mesi nel tentare anche una piattaforma comune in Federmeccanica, ma la sintesi sarà sempre difficoltosa con chi non va oltre il proprio Statuto e ha risolto i troppi conti sempre in retromarcia col passato. Nessuna contraddizione, uniti per il contratto dei metalmeccanici. Insieme per costruire il sindacato del futuro".

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