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Pa: Confsal Salfi, fumus persecutionis anche su dirigenza

16 giugno 2016 | 09.18
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Pa: Confsal Salfi, fumus persecutionis anche su dirigenza

"Fumus persecutionis e messaggi di disvalore anche sulla dirigenza. Decurtazione dello stipendio del 10% l’anno, possibilità di retrocessione del dirigente a funzionario, nonché suo trasferimento e licenziamento, anche in assenza di colpevole comportamento". Così Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, sintetizza la proposta del ministro Marianna Madia nella bozza di un decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

"Nell’ipotesi in cui un dirigente -dice- non sarà selezionato dalla politica e, quindi, privo di incarico, sconterà decurtazioni stipendiali, sino a perdere oltre la metà della cosiddetta retribuzione piena, laddove la riduzione avverrà a tranche del 10%, in un arco temporale di sei anni, spirati i quali potrà essere licenziato, ovvero degradato a funzionario e trasferito, anche in sedi diverse da quella attuale".

"Ulteriore penalizzazione -avverte Callipo- con conseguente licenziamento, ovvero degradazione, toccherà a chi non parteciperà, trimestralmente, ad almeno 10 bandi per i posti da dirigente resesi disponibili. Vero è che il licenziamento dovrà essere sorretto da un giudizio motivato, ma è anche vero che al dirigente potrà essere offerto un incarico di livello più basso". Da ultimo, conclude, "l’intento politico persecutorio e riappropriativo, ovvero un atto di invadenza escluso dalla Carta Costituzionale, è comprovato dalla previsione della nascita di una sezione speciale, all’interno della quale la presidenza del Consiglio dei ministri potrà individuare dirigenti esterni alla Pa, cui conferire incarichi operativi, ancorché nell’esistente tetto del 10%. Una riforma della dirigenza che penetra anche le competenze regionali, con sottili profili di incostituzionalità".

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