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Natuzzi: Bellanova, ritornare senza animosità a confronto su nuovo piano

13 ottobre 2016 | 17.44
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Natuzzi: Bellanova, ritornare senza animosità a confronto su nuovo piano

"Sebbene l’atto di inviare le lettere da parte dell’azienda lo stesso giorno dell’incontro non abbia di certo mitigato il clima già difficile, ho rivolto un invito alle parti a fare ciascuna un passo avanti, rinunciando all’animosità e ritornando a un confronto su un nuovo piano industriale. Questo sulla base della possibilità offerta dal correttivo al Jobs act recentemente pubblicato, che consente alle Regioni di utilizzare in autonomia non più il 5% ma il 50% delle risorse destinate alla cassa in deroga, e a seconda delle disponibilità, aggiungere risorse per arrivare a 12 mesi di copertura". Così il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova al termine del tavolo Natuzzi convocato al Mise, al quale hanno partecipato azienda, sindacati e Regione Puglia.

"Ho convocato con urgenza questo tavolo -spiega il viceministro- anche per fare appello alla buona volontà delle organizzazioni sindacali a non riscaldare ulteriormente gli animi ma a contribuire a individuare una soluzione ragionevole".

"Ho chiesto dunque a Natuzzi, così come alle organizzazioni sindacali, acquisita la disponibilità della Regione Puglia a impiegare ulteriori stanziamenti, di riflettere sulla possibilità di percorrere una strada che ha un termine, certo, e che dipende dalle risorse che è possibile mettere in campo, ma che può dare il tempo di riaprire il dialogo su una ipotesi di nuovo piano industriale", aggiunge Bellanova. Tuttavia, conclude Bellanova, "deve essere chiaro a tutti che è indispensabile il massimo sforzo da parte di ciascuno, e che ai lavoratori non si possono più offrire né illusioni né percorsi senza sbocco. Ai lavoratori si deve prospettare con chiarezza la strada che abbiamo davanti, che non può essere fatta di un altro decennio di ammortizzatori sociali".

E intanto le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, bollano come "grave, inaccettabile e irresponsabile" l'atteggiamento dei vertici di Natuzzi, che nel corso della cabina di regia al ministero dello Sviluppo Economico hanno annunciato di aver già spedito le lettere di licenziamento per 355 dipendenti, nonostante le soluzioni prospettate dalle Regioni Puglia e Basilicata e dal viceministro Mise, Teresa Bellanova.

"Nonostante oggi sia stata annunciata la possibilità di allungare di altri mesi la cassa integrazione in deroga, con risorse messe a disposizione dal governo e dalle Regioni interessate, Natuzzi non intende comunque ritirare il licenziamento, una scelta davvero incomprensibile", spiegano ancora i sindacati che puntano il dito contro la "responsabilità gravissima" dell'azienda che "si sbarazza in questo modo di 355 persone che in tutti questi anni hanno contribuito al prestigio e al successo del marchio in tutto il mondo".

A questo punto è alta anche la preoccupazione dei sindacati per i restanti 1918 dipendenti, attualmente in contratto di solidarietà. Intanto oggi i 6 stabilimenti del gruppo Natuzzi sono rimasti bloccati dallo sciopero mentre centinaia di lavoratori partiti nella notte dalla Puglia e dalla Basilicata hanno partecipato alla manifestazione davanti al Mise. Nelle prossime ore si terranno nuove mobilitazioni con presidi e blocco delle attività, annunciano i sindacati, mentre lunedì è in programma un incontro in Regione Puglia per raggiungere in extremis un accordo e da evitare "un vero dramma sociale per 355 famiglie".

Pronta la replica della Natuzzi: "In nessuno degli accordi siglati da tutte le parti al Mise, l’azienda si è mai impegnata a riassorbire nell’attuale organico del polo Italia i collaboratori in esubero. Gli accordi sottoscritti prevedono la ricollocazione esterna al polo Italia di 370 unità – oggi scese a 300 grazie all’incremento dell’incentivo per la mobilità volontaria deciso da Natuzzi – presso soggetti terzi, nell’ambito delle iniziative di reindustrializzazione".

"Per superare i ritardi nell’attuazione del processo di reindustrializzazione del territorio - continua il comunicato - Natuzzi ha varato, lo scorso 14 settembre, un nuovo Piano Sociale" che prevede un aumento dell’incentivo per le aziende disposte ad assumere gli esuberi a tempo indeterminato e l'incremento dell’incentivo all’esodo volontario.

"Inoltre - conclude la nota - il Gruppo si è impegnato formalmente a costituire una New.co, destinata alla lavorazione del taglio del poliuretano per le imbottiture, da svolgersi nello stabilimento di Ginosa, che in base al piano industriale presentato potrà riassorbire circa 104 collaboratori", portando gli esuberi strutturali a 196.

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