cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 16:10
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Poste: Gallotta (Confsal Com), con sciopero 4 novembre no a privatizzazione

28 ottobre 2016 | 13.53
LETTURA: 3 minuti

Poste: Gallotta (Confsal Com), con sciopero 4 novembre no a privatizzazione

"Il motivo principale per cui scioperiamo il prossimo 4 novembre è il tentativo del governo di privatizzare il restante 70% di Poste che oggi è in mano pubblica. Così facendo, un servizio pubblico essenziale come il nostro non ci sarà più. E l'azienda finirà in uno spezzatino a svantaggio dei cittadini". Così Raffaele Gallotta, segretario generale del Confsal Com, spiega a Labitalia i motivi che hanno spinto la sigla sindacale, insieme a Slp Cisl, Slc Cgil, Failp Cisal e Ugl Com, a proclamare uno sciopero nazionale dei lavoratori di Poste, con manifestazioni in tutti i capoluoghi di regione, mentre a Roma ci sarà un presidio dalle 9 alle 11 sotto la sede del Mef e dalle 11 una manifestazione in viale Europa sotto la sede della direzione generale.

Uno sciopero nazionale, spiega Gallotta, che "arriva a tredici anni dal precedente che fu proclamato appunto nel 2003". "I servizi postali -attacca Gallotta- finiranno in mano ai privati, che non garantiranno gli stessi servizi e razionalizzando gli uffici per gli anziani ad esempio non ci sarà più la possibilità di ritirare la pensione anche nel paesino più sperduto sul 'cucuzzolo' della montagna. Quello che fa gola ai privati è infatti mettere mano sul 'Banco Posta' e sulle risorse che contiene".

E con l'arrivo dei privati, avverte Gallotta, "abbiamo paura sia a rischio il posto di lavoro per 148mila famiglie: oggi siamo la prima azienda d'Italia". "Ma la privatizzazione non è l'unico motivo che ci ha portato a scegliere la strada dello sciopero a distanza di tredici anni dall'ultimo che si tenne appunto nel 2003", precisa. "Tempo fa -spiega Gallotta- abbiamo fatto con l'azienda un accordo sulla razionalizzazione dei servizi postali che è stato completamente disatteso, e vogliamo che su questo venga riaperto il confronto".

"E infine sui servizi di Banco posta. Dopo la vicenda dei prodotti commerciali a rischio offerti alle banche, non vogliamo che questo succeda anche a Poste, non vogliamo che i cittadini perdano la tradizionale fiducia riposta nel dipendente dell'ufficio postale. La filosofia di Poste è sempre stata: 'poco risparmio ma sicuro', e non vogliamo che questo cambi, ci deve essere sempre la sicurezza del capitale garantito dalla società", conclude Gallotta.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza