"Noi non abbiamo come abitudine sportiva quella di scioperare, nel settore non lo si faceva da 20 anni, ma abbiamo come attitudine quella di difendere il lavoro e i diritti delle persone. E lo faremo con uno sciopero generale di otto ore il 13 gennaio in cui saranno coinvolti anche i lavoratori del calzaturiero. Perché nel calzaturiero era già tutto concordato, testi, fasce di aumento, diritti, e oggi, dopo le pressioni di Confindustria e di Smi, l'associazione datoriale ci ha mandato una lettera dicendo che si rimanda tutto a gennaio: sì, se ne riparla a gennaio, dopo lo sciopero".
Lo ha detto il segretario generale Uiltec, Paolo Pirani, a conclusione della manifestazione nazionale di questa mattina a Milano per la rottura delle trattative del rinnovo ccnl del settore tessile che riguarda oltre 420 mila addetti, scaduto il 31 marzo 2016.
"Se questa stagione contrattuale ci ha insegnato qualcosa, questa é che ogni categoria ha la propria specificità e che non esistono modelli da applicare" ha proseguito il leader sindacale.
"Vogliamo un contratto che contenga al suo interno la salvaguardia dei diritti fondamentali: non ci stiamo battendo per principi astratti, ma perché intendiamo affermare un principio sacrosanto sancito dalla nostra Costituzione e cioè che al lavoro deve corrispondere una giusta ed equa retribuzione", ha avvisato Pirani.
Per questi motivi "non ci facciamo impartire lezioni di crisi economica da controparti che mirano solo a propri benefici, quando sappiamo benissimo cosa significa vedere le nostre aziende essere messe in cassa integrazione e i nostri lavoratori esser mandati a casa, ma sappiamo anche distinguere il giusto e l'equo dall'inaccettabile", ha spiegato Pirani.
Quindi "occorre scendere in campo in prima persona per difendere il proprio lavoro, la speranza di un futuro per i nostri figli, ma soprattutto la dignità", ha concluso.