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Puglia: Ance, profondo rosso per appalti pubblici

20 gennaio 2017 | 15.54
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Gerardo Biancofiore presidente Ance Puglia
Gerardo Biancofiore presidente Ance Puglia

"Profondo rosso per gli appalti pubblici in Puglia: fino al 23 dicembre 2016 il numero dei bandi di gara si è quasi dimezzato rispetto al 2015 (passando da 1.551 a 882) mentre gli importi sono calati del 59,9% (da 1,8 miliardi a 740 milioni). Se a livello nazionale (-29,3%) e meridionale (-28,9%) si è registrata una drastica flessione del valore degli appalti pubblici, per la Puglia si deve parlare di vero e proprio crollo. Eppure, proprio nel Mezzogiorno non sono mancate regioni in controtendenza, come la Basilicata (+49,5%) e, tra le isole, la Sicilia (+22,1%)". E' quanto si legge in una nota dell'Ance Puglia. "Se pensiamo -commenta il presidente di Ance Puglia, Gerardo Biancofiore- che nel primo trimestre del 2016 il calo degli appalti pubblici in Puglia era stato quasi del 90%, possiamo malgrado tutto essere moderatamente soddisfatti per la ripresa rilevata negli ultimi mesi dell'anno".

"La regione, più di altre, ha pagato -spiega- sia gli effetti della transizione tra le due programmazioni di fondi comunitari e nazionali che le difficoltà di molte stazioni appaltanti nell'adeguare i capitolati di gara alla recente riforma. Per dare slancio ai primi risultati positivi, chiediamo alle stazioni appaltanti maggiore celerità nel mettere a bando i progetti per cui sono previsti finanziamenti e nel cantierizzare le opere".

"Non dimentichiamo che -avverte Biancofiore- la Puglia può sfruttare per i programmi regionali una dote complessiva di 7 miliardi 121 milioni, la più alta disponibile tra le regioni italiane. Dobbiamo utilizzare bene queste risorse anche e soprattutto per il comparto, a partire da settori innovativi come la bioedilizia e lo smart building". "Bisogna dare impulso e crescita -auspica- alle filiere collegate alle aree di specializzazione intelligente previste dalla S3 regionale, la smart specialisation strategy. E dobbiamo puntare sulla qualificazione del lavoro. L’edilizia 4.0 non può basarsi né sul sommerso, né tanto meno sui voucher, ma sulla professionalità delle maestranze. Recuperando anche chi resta fuori dalle attività, con percorsi di formazione definiti con rigore dai nostri enti bilaterali, formati da imprese e sindacato”.

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