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Abruzzo: Confesercenti, tra sisma e maltempo 50 mln danni per imprese

20 gennaio 2017 | 09.44
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Abruzzo: Confesercenti, tra sisma e maltempo 50 mln danni per imprese

"Il tragico combinato disposto di sisma, maltempo, gelo, blackout ed esondazioni ha inciso gravemente sul commercio e sul turismo abruzzesi. Stimiamo che nella regione circa un’impresa su tre dei due settori, per un totale di oltre 6mila attività, sia stata colpita direttamente o indirettamente dalla serie di catastrofi. Sebbene sia impossibile un calcolo preciso in questa fase, temiamo che il conto dei danni subiti superi i 50 milioni di euro. E solo per quanto riguarda le pmi di commercio e turismo". E' quanto afferma Confesercenti.

"L’emergenza maltempo, iniziata il 5 gennaio, ha infatti coinciso con l’avvio dei saldi, che valgono il 30% circa del fatturato dei negozi, annullandoli completamente. Al blocco quasi completo del mercato interno, che dura, ormai, da 15 giorni, ha fatto poi seguito l’interruzione delle vie e dei mezzi di comunicazione, con conseguente isolamento quasi totale di varie zone del territorio. Come se non bastasse, l’intera regione è stata piagata da lunghi blackout delle forniture elettriche, con gravi problemi soprattutto per le attività che presentano magazzini di merce deperibile", fa notare.

"Va inoltre aggiunta la lunga teoria di danni fisici subiti da migliaia di negozi e pubblici esercizi, in particolare nelle tre province di Teramo, Pescara e Chieti, a causa della neve, del sisma e delle esondazioni. Grave anche l’impatto sul turismo, destinato oltretutto a prolungarsi per molto tempo per il danneggiamento subito da numerose attività ricettive", avverte.

"Di fronte a catastrofi del genere, bisogna rimanere uniti - rimarca - nel segno della massima solidarietà, evitando colpevolizzazioni premature e troppo spesso strumentali. E’ impossibile, però, non chiedersi se non sia necessario ripensare la rete di protezione del nostro territorio alla luce di quanto accaduto in questi giorni e nel recente passato".

"Servono strumenti differenti: ad esempio - spiega - pensiamo a un’assicurazione regionale contro le catastrofi naturali, magari anche di natura privata, destinata alle attività produttive".

"Uno strumento, che potrebbe essere coordinato dalle Camere di commercio e alimentato dai contributi che le imprese già versano ogni anno, che permetta di rendere disponibili subito risorse economiche aggiuntive per far fronte ad emergenze di questo tipo, ed evitare così i tragici effetti dell’interruzione dell’attività economica, conclude.

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