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Fincantieri: Ambrogioni (Cida), da Lione atteso segnale politico per Ue

26 settembre 2017 | 14.23
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Giorgio Ambrogioni, presidente Cida
Giorgio Ambrogioni, presidente Cida

"Ci auguriamo che domani, da Lione, venga l’annuncio di un accordo fra Italia e Francia su Fincantieri-Stx: vorrebbe dire che la visione politica ha avuto la meglio sulla tattica di breve periodo e che esiste un’idea di Europa non astratta, ma in grado di unire e di produrre valore e ricchezza per tutti". Lo ha detto Giorgio Ambrogioni, presidente della Cida, la confederazione dei manager e delle alte professionalità pubbliche e private, alla vigilia del 34esimo vertice franco-italiano previsto domani, mercoledì, a Lione, al quale parteciperanno il presidente francese, Emmanuel Macron, e il capo del governo italiano, Paolo Gentiloni.

"Siamo stati fin dall’inizio ‘tifosi’ -ha continuato Ambrogioni- dell’accordo fra Fincantieri e i cantieri francesi di Saint-Nazaire e convinti sostenitori delle capacità della squadra di manager guidata da Giuseppe Bono, di portare al successo una simile operazione. Se, come sembra, i problemi economici, occupazionali, ‘nazionalistici’ emersi in seguito, sono stati superati dalla politica, vuol dire che domani da Lione verrà un segnale doppiamente positivo. Il primo per l’industria italiana che vede giustamente riconosciuti meriti e competenze di un suo ‘campione’’ nella cantieristica navale".

"Il secondo -ha continuato- per l’Europa, perché vuol dire che due leader del Vecchio Continente sono riusciti a dare concretezza a un ideale, a calare nella realtà i concetti, tante volte espressi, di poli industriali europei di eccellenza e di dimensioni tali da competere sui mercati globali".

"Inoltre -ha aggiunto ancora Ambrogioni- questa prima alleanza italo-francese nell’industria navalmeccanica, che darebbe vita all’Airbus dei mari, come lo ha definito l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, costituirebbe la premessa per un legame ancora più forte e ambizioso, quello legato alla collaborazione nel settore militare, da portare a compimento in tempi più lunghi. Una strategia di industria europea della difesa nella quale potrebbero entrare Naval Group, come proposto da Parigi, ma anche l’italiana Leonardo-Finmeccanica".

"Facendo ben attenzione, in questo caso, alla valutazione degli asset e alle implicazioni politiche di una simile alleanza che richiedono una governance accurata, cui non sfugga la valenza strategica della nostra industria della difesa e del suo know-how, diretto e indiretto, per l’intero sistema-Paese", ha concluso Ambrogioni.

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