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Piemonte: Anci e sindacati firmano protocollo sugli appalti pubblici

04 gennaio 2018 | 10.47
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Piemonte: Anci e sindacati firmano protocollo sugli appalti pubblici

I Comuni e le Unioni di Comuni piemontesi potranno sottoscrivere accordi con le organizzazioni sindacali al fine di garantire il miglioramento della qualità dei servizi, la difesa dell’occupazione e la tutela delle condizioni normative e retributive nei cambi di appalto. È questo il senso dell’intesa sottoscritta da Anci Piemonte e da Cgil, Cisl e Uil allo scopo di rafforzare la nuova normativa sugli appalti pubblici. Dopo l’adozione del Codice degli appalti e, a livello regionale, delle 'Linee guida in materia di appalti pubblici e concessioni di lavori, forniture e servizi', il protocollo invita i Comuni a dare piena applicazione alla clausola sociale a tutela dell’occupazione, a favorire la garanzia dei diritti e delle tutele per tutti i lavoratori e la piena applicazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro e degli accordi sindacali di miglior favore.

“Il nostro obiettivo - spiega Claudio Corradino, vicepresidente di Anci Piemonte e sindaco di Cossato - è quello di favorire la piena trasparenza delle procedure e degli affidamenti degli appalti, al fine ricostruire il clima di fiducia tra cittadini, lavoratori e imprese. Con questo documento, al quale ci auguriamo che i Comuni diano la loro adesione, vogliamo dare un contributo significativo al contrasto dell’illegalità e della corruzione e abbiamo deciso di mettere le nostre intenzioni sulla carta”.

“Lanciamo un segnale importante: oltre ad auspicare la massima trasparenza degli appalti, per la prima volta all’unisono con i Comuni - dice Francesco Lo Grasso, a nome di Cgil, Cisl e Uil - chiediamo garanzie per i lavoratori e per le imprese del territorio. Il protocollo sottoscritto può aiutarci a superare una serie di criticità che abbiamo più volte denunciato”.

Tra gli obiettivi del protocollo, la tutela del tessuto imprenditoriale locale e il contrasto ai fenomeni di concorrenza sleale che rischiano di generare conseguenze molto gravi per l’intera collettività. In tal senso, Anci e sindacati chiedono ai Comuni di dare piena attuazione al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e di escludere dall’asta i costi della sicurezza e della manodopera, per superare la pratica del 'massimo ribasso' che penalizza la qualità dei servizi e rischia di aprire la strada a comportamenti illeciti.

Infine, allo scopo di rafforzare il sistema di controllo su appalti e subappalti e le sanzioni nei confronti degli operatori economici che non rispettino leggi e contratti, il protocollo chiede ai Comuni di adottare rigorosamente i principi riguardanti comunicazione e informazione antimafia, premiando i possessori del rating di legalità e garantendo inoltre ai lavoratori l’intervento diretto della stazione appaltante sulle retribuzioni e sui versamenti contributivi.

“La sottoscrizione del documento è soltanto un primo passo, ora tocca ai Comuni - concludono Corradino e Lo Grasso - ma ci auguriamo il protocollo che favorisca l’apertura di tavoli di confronto che portino a intese capaci di realizzare gli obiettivi in esso contenuti”.

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