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Lavoro: Confservizi-sindacati, intesa su politica industriale e lavoro

26 luglio 2018 | 17.39
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Lavoro: Confservizi-sindacati, intesa su politica industriale e lavoro

Sviluppo delle economie territoriali, politica industriale per i servizi pubblici, crescita dimensionale delle imprese in un contesto competitivo, accanto alla tutela e allo sviluppo occupazionale che accompagni la trasformazione nei servizi pubblici dell’energia, dell’ambiente, del servizio idrico e del trasporto locale. Costituzione di un Osservatorio sulle politiche industriali che monitori l’applicazione dei aspetti condivisi. Questa la sintesi dell'Avviso comune siglato oggi dal presidente di Confservizi, Giovanni Valotti, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo, in rappresentanza della confederazione delle imprese dei servizi pubblici locali e delle tre maggiori organizzazioni sindacali.

Oltre all’avviso comune, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per le organizzazioni sindacali e di Confservizi-Utilitalia-Asstra per la parte datoriale, hanno siglato due documenti legati allo sviluppo delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva all’interno dell’articolato mondo delle società di servizi pubblici partecipate dagli enti locali. "Sindacati e imprese -si legge in una nota- concordano sul fatto che la lieve fase di ripresa dell’Italia possa consolidarsi con il potenziamento degli investimenti per le infrastrutture dei servizi pubblici, anche per il ruolo che hanno per superare le differenze territoriali e in particolare del Mezzogiorno".

"Per consentirne lo sviluppo, le parti - prosegue - ribadiscono l’importanza di una governance stabile, di un consolidamento della regolazione indipendente (già sperimentata in energia, gas e acqua e avviata nel settore rifiuti) che bilanci gli interessi della popolazione servita con una gestione industriale efficiente, introduca più netta distinzione tra società di servizi pubblici a rilevanza economica nei confronti di società strumentali degli enti locali, eliminando vincoli burocratici che, anche in presenza di situazioni economico-patrimoniali positive, penalizzano le società a controllo pubblico estendendo a soggetti industriali norme tipiche della Pubblica amministrazione anche in materia di rapporti di lavoro".

Le parti, si legge ancora, "ritengono necessario rimuovere ogni ostacolo all’industrializzazione dei servizi pubblici, supportando le aggregazioni per la crescita delle imprese, mettendo al centro la qualità e l’economicità dei servizi in un quadro di tutela e sviluppo dell’occupazione nella difficile fase di transizione energetica e ambientale".

"Le parti convergono, inoltre, sulla necessità di ispirare le scelte degli enti locali, in materia di affidamenti, ai principi di matrice europea fermi restando i vincoli della legge italiana in tema di servizi idrici e trasporto pubblico locale. Confermano poi l’impegno a valorizzare , nell’attuazione del nuovo codice appalti , i principi di trasparenza e legalità e alla adozione di clausole sociali su occupazione e responsabilità solidale , da perseguire attraverso i contratti collettivi nazionali di settore", aggiunge.

Confservizi e Cgil, Cisl e Uil si impegnano, continua, "a favorire la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese del settore, a sviluppare sistemi di pariteticità per innalzare salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a promuovere il ricorso a Fondi settoriali per la gestione di piani di ristrutturazione e riorganizzazione". E' nella parte finale dell’Avviso comune che i firmatari concordano lo sviluppo di un organismo nazionale paritetico per monitorare il raggiungimento dei risultati, attraverso un'Osservatorio sulle Politiche industriali dei servizi pubblici territoriali.

Il secondo accordo siglato sempre oggi dal presidente Valotti e dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil è dedicato alle relazioni industriali e alla rappresentanza. Con la firma del documento, spiega la nota, "il sistema contrattuale dei servizi pubblici realizza un fondamentale allineamento a quello industriale, attraverso la delineazione di un modello di relazioni industriali più efficace e partecipativo necessario per qualificare e realizzare i processi di industrializzazione, trasformazione e digitalizzazione dei servizi pubblici locali". "La principale tematica trattata - chiarisce - è quella della misura della rappresentanza datoriale, imprescindibile per i ccnl unici di settore e per contrastare i ccnl secondari".

"Particolare importanza -viene sottolineato- assume anche la previsione dei criteri di calcolo degli aumenti salariali e l’introduzione del trattamento economico complessivo (tec) e del trattamento economico minimo (tem). Altri punti principali toccati dall'accordo riguardano le previsioni in materia di welfare, competenze e formazione, sicurezza sul lavoro, mercato del lavoro e partecipazione".

Con l’accordo di modifica e integrazione del Testo unico sulla rappresentanza del 10 febbraio 2014, viene delegata all’Inps la funzione di raccolta dei dati relativi alla rappresentanza delle organizzazioni sindacali. All’Istituto è stato assegnato anche il compito di ponderare i dati associativi e quelli elettorali. Nell’accordo vengono, inoltre, regolate le procedure, le tempistiche e le modalità di controllo della raccolta dei dati elettorali sia a livello territoriale che nazionale nonché le modalità e i tempi per la verifica e il controllo dei dati associativi da parte delle singole organizzazioni sindacali.

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