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Startup: 10 innovatori del foodtech pronti per il Demo day

07 marzo 2017 | 14.32
LETTURA: 6 minuti

Le interviste a Peter Kruger e Paolo Cuccia

Startup: 10 innovatori del foodtech pronti per il Demo day

Sono giovanissimi, italiani ma non solo, che il lavoro non lo hanno aspettato, ma se lo sono inventato. E che, in tempi di cervelli in fuga, hanno scelto proprio il nostro paese come mercato di lancio. La loro arma, già vincente, è quella di puntare su un’idea innovativa in uno dei settori di punta della nostra economia, l’agroalimentare. Un piccolo esercito di startupper del food, che sulla propria strada ha incontrato un programma che li ha accompagnati, aprendo opportunità di investimento: Startupbootcamp FoodTech.

Parte del network globale Startupbootcamp, Startupbootcamp FoodTech è il primo acceleratore indipendente focalizzato nel settore del foodtech. Lanciato con partner del calibro di Barilla, Lventure, Gambero Rosso, Cisco, Monini, Spazio M3 investimenti e Orienta, ha chiuso la 'call' il 21 settembre 2016, stabilendo un record nella storia di Startupbootcamp con oltre 600 application da ben 56 paesi. Questo risultato è stato possibile grazie al grande lavoro di scouting fatto dal team (10 eventi in tutto il mondo e più di 26.000 e-mail inviate), ma soprattutto grazie alla combinazione vincente tra innovazione e agroalimentare.

Sono 10 sono le startup selezionate e il 10 marzo si presenteranno a investitori ed esperti in occasione del 'Demo Day', a Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica, a partire dalle 14. Provengono non solo da Italia, ma anche da Regno Unito, Irlanda, Colombia, Croazia, Indonesia, Spagna, Germania. Ognuna ha una sua idea per innovare il settore del food ed ecco le loro storie.

-Fruitsapp (Carlos Iborra, Spagna). La startup di Valencia si pone l'obiettivo di rivoluzionare il mercato ortofrutticolo attraverso una piattaforma che permette a distributori e produttori di avviare e condurre le negoziazioni con pochi click. Fruitsapp vanta più di 150 compagnie iscritte al servizio, tra cui Del Monte, Edeka e molte altre, registrando già le prime transazioni. Grazie al programma di accelerazione di Starutpbootcamp Foodtech, Fruitsapp ha già chiuso una partnership con Confragricoltura giovani.

-Wallfarm (Ares Ferrigni, Italia). Startup di origine italiana, Wallfarm ha la tecnologia per automatizzare il settore del vertical farming. Il sistema di automazione di Wallfarm, consistente in un box di dimensioni molto ridotte, può essere facilmente installato su ogni tipo di struttura di vertical farming a costi decisamente inferiori rispetto ai loro competitor. Grazie al suo team, infatti, Wallfarm in pochi mesi è stata in grado di stringere importanti partnership con player internazionali come Guala Closures e Tower Garden per l'ingegnerizzazione e sperimentazione del prodotto.

-Biteback Insect (Mush'ab Nursantio, Indonesia). Biteback Insect è una startup Indonesiana fondata da due ragazzi di 22 anni. Questa compagnia è in grado di produrre un sostituto dell'olio di palma grazie a un processo industriale innovativo che permette di ottenere olio da cucina dalla spremitura di insetti. Biteback Insect ha annunciato che a breve inizierà dei progetti pilota con compagnie come Bahlsen e Barilla.

-Elaisian (Damiano Angelici, Italia). Elaisian è una startup italiana che permette ai produttori di olio d'oliva di monitorare costantemente il proprio campo, prevenire le malattie degli alberi e incrementarne la produttività. Grazie a un device IoT e un software di calcolo, Elaisian è in grado di inviare all'agricoltore i dati in tempo reale suggerendo le azioni migliori per quella specifica situazione. La startup ha già iniziato i primi test con diversi produttori, tra cui anche Monini, e stretto una partnership con Flos Olei.

-Kiwi Campus (Sergio Pachon, Colombia). Unica startup di food delivery presa in considerazione da Startupbootcamp FoodTech, Kiwi campus si definisce il Deliveroo per i campus universitari ma più economica e più veloce. Il servizio di food delivery operato dagli studenti per gli studenti, dopo aver conquistato il Sud America con 5 università in Colombia e 2 in Cile, sta penetrando velocemente anche il mercato statunitense. Da poco ha infatti lanciato il servizio nella U.C. Berkeley e ha annunciato il suo ingresso in una delle più importanti università americane: Stanford. Kiwi Campus conta già 400.000 utenti registrati alla piattaforma, 700 kiwers e oltre 600 consegne giornaliere.

-Mils Bio (Mike Sheehan, Irlanda). Milis Bio è una startup, nata in Irlanda, muovendo i primi passi a IndieBio Eu a Cork, che ha l’obiettivo di rendere più dolci i sapori. L’azienda ha sviluppato un processo che in modo efficiente produce a basso costo proteine con una serie di caratteristiche che permettono all’azienda di generare prodotti su misura per soddisfare le diverse esigenze industriali di trasformazione dei prodotti alimentari. Nei prossimi 6-9 mesi la startup prevede di chiudere un round di finanziamento, un nuovo traguardo tecnico e di mettere in produzione il primo prodotto a novembre 2017.

-Phytoponics (Adam Dixon, Regno Unito). Proveniente dal Regno Unito, Phytoponics è la soluzione idroponica ai problemi dell'idroponica stessa. L'innovativo design proposto dalla startup britannica permette, infatti, di conferire al prodotto una maggiore flessibilità e adattabilità garantendo una maggiore produttività e un minore fabbisogno di acqua. Phytoponics è determinata ad attaccare il mercato italiano già nel 2017 e ha da poco stretto un importante accordo con uno dei maggiori produttori italiani di lattuga: Rago Group.

-Neofarms (Henrik Jobczyk, Germania). Questa innovativa startup, di origine tedesca, è in grado di introdurre la tecnologia Nasa nelle case di tutti per avere sempre verdura fresca nel proprio frigo. Sfruttando le potenzialità dell'idroponica, Neofarms permette, infatti, di fare home gardening riducendo fortemente il consumo di acqua e velocizzando i tempi di crescita. La startup è già in contatto con i maggiori produttori di cucine professionali italiani ed europei, con l'obiettivo di attaccare questi due mercati entro 1 anno.

-Trakbar (Igor Svehla, Croazia). Trakbar è un servizio cloud di Business Intelligence e analisi su misura per le piccole e medie imprese soprattutto per bar e ristoratori. Con l’aiuto della Business Intelligence e del machine learning, Trakbar fornisce previsioni e proiezioni utili: tanti piccoli dettagli che possono incidere sulla attività di chi si occupa di bar e ristorazione. La startup ha già avuto richieste di clienti da tutta l'Europa e il piano è quello di avere l'applicazione pronta nei paesi dell’Ue entro l’estate del prossimo anno.

-Evja (Davide Parisi, Italia). La startup napoletana ha sviluppato un device IoT per il precision farming in grado di lavorare anche senza connessione WiFi o rete mobile. Questa startup ha stretto importanti accordi con aziende leader nel settore della digitalizzazione come Cisco. Già in una fase più avanzata, il team è stato in grado di diventare subito internazionale installando i primi dispositivi in Austria.

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