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Misure anti-Covid

Lazio zona arancione dal 17 gennaio, Rt sopra 1

15 gennaio 2021 | 11.48
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L'annuncio dell'assessore regionale alla sanità D'Amato: "Settimane difficili, servono rigore e cautela"

(Afp)
(Afp)

Il Lazio in zona arancione da domenica 17 gennaio per contenere la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: "Il valore dell'indice Rt nel Lazio è superiore a 1, da domenica quindi saremo in zona arancione. E' la prima volta che la Regione cambia colore, siamo sempre stati in giallo. Ci aspettano settimane difficili, c'è una situazione di cautela dove servono rigore e prudenza", ha detto D'Amato, nel suo intervento all'Università Sapienza di Roma per la presentazione del nuovo direttore generale del Policlinico Umberto I.

Ieri su oltre 14 mila tamponi (+327) si sono registrati 1.816 casi positivi (+204), 47 decessi (+6) e +2.012 guariti.

D'Amato ha poi reso noto che "noi dal mese di febbraio daremo il certificato vaccinale, dopo la seconda dose, che sarà scaricabile sull’anagrafe vaccinale con accesso attraverso Spid. E sarà una modalità per dichiarare che si è fatta la vaccinazione, qualora sia necessario. Questa modalità varrà per tutti, non solo per gli 'over 80'. Non è una novità, perché anche i bambini hanno il certificato dei vaccini. È diversa la modalità, anziché richiederlo alla Asl lo puoi scaricare. Poi sarà il Governo o il Parlamento a decidere se con questo certificato puoi andare al cinema o a teatro".

"Si sta cercando di organizzare al meglio - ha aggiunto - la campagna di vaccinazione di massa quando ci saranno disponibili le giuste dosi di vaccino. E' chiaro che, quando avremo a disposizione quella quantità, sarà necessario lavorare 24 ore su 24 e avere spazi idonei per farle. Pensiamo a luoghi che hanno requisiti di distanziamento e sicurezza, doppio accesso che possano far svolgere le vaccinazioni con grandi numeri".

“A fine mese completeremo le vaccinazioni del personale sanitario e nelle Rsa. Abbiamo già iniziato con gli ultra 80enni e anche le fasce più fragili, in particolar modo dializzati e trapiantati. E' uno sforzo che stiamo facendo in un momento di grande difficoltà”. "Stiamo cercando di correre il più possibile con le vaccinazioni, compatibilmente con le dosi che ci vengono fornite - ha concluso - Noi potremmo fare tre volte gli attuali numeri se avessimo le dosi disponibili".

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