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Quando l'hi-tech aiuta il sonno, 5 modi per dormire meglio

26 aprile 2016 | 10.39
LETTURA: 4 minuti

Quando l'hi-tech aiuta il sonno, 5 modi per dormire meglio

La tecnologia può aiutarci a dormire meglio. E' risaputo che l'uso di apparecchi elettronici subito prima di dormire ha pesanti ripercussioni (negative) sul sonno. L''Internet delle cose', però, sta puntando molto sullo sviluppo di apparecchiature per il miglioramento del sonno. Ecco cinque motivi per cui affidarsi all'hi tech per riposare bene, secondo il The Guardian.

Utilizzare filtri per la luce blu

Il primo passo per dormire meglio è abbandonare la tecnologia almeno mezz'ora prima di mettersi a letto. A causare disturbi del sonno, infatti, è la luce emessa dallo schermo degli apparecchi elettronici, nota anche come luce blu. Però per chi proprio non può fare a meno del tablet o dello smartphone a letto, la tecnologia dà un rimedio a se stessa: le app coi filtri per la luminosità. Per Android esistono diverse app che alterano efficacemente il colore dello schermo e possono essere sincronizzate per attivarsi al tramonto e spegnersi all'alba. Apple, invece, ha recentemente aggiunto in iOS 9.3 la funzione 'Night Shift'.

Passare alle lampadine con variazione cromatica

L'obiettivo è di imitare il mutamento di colori e luminosità che accompagna il mondo naturale nel passaggio alla sera. Utilizzare lampadine con un'ampia variazione cromatica può essere davvero utile. In particolare, quelle che si controllano in remoto da smartphone consentono di sincronizzare i toni e l'intensità al momento della giornata, così da ridurre l'effetto abbagliante di lampadine standard che contribuisce a tenere attivo il cervello. Un effetto spiacevole da evitare soprattutto quando ci si alza durante la notte, perché accendendo le luci ad un'intensità molto alta si rischia di non riprendere sonno.

Affidarsi alle sveglie di ultima generazione

Dagli smartwatch ai sensori da letto, apparecchiature elettroniche sempre nuove consentono il monitoraggio del sonno. Ma la vera rivoluzione la sta vivendo il settore delle sveglie, rimanendo però in una fascia di prezzo ancora molto elevata. Un esempio è 'Withings Aura': una sveglia 2.0 composta da un dispositivo che emette luci e suoni graduati per aiutare la persona ad addormentarsi, una banda da inserire sotto al materasso per monitorare il sonno e un'app in cui consultare i risultati e gestire i dispositivi. Esistono anche soluzioni più semplici per monitorare i propri cicli di riposo, come bracciali sportivi smart e smartwatch.

Non rinunciare ai giochi di luce e suono

Un'alternativa economica alle sveglie 2.0 sono le classiche compilation di suoni della natura. In particolare, è rilassante il suono delle onde, delicato ma non troppo, contribuisce a zittire i rumori di sottofondo e a rilassare la mente. Le lampadine smart, invece, anche senza sensori e app restano su costi elevati. Un valido aiuto potrebbe provenire dalle applique da notte a luce gialla, che garantiscono una luce fioca e delicata.

Concedersi il giusto risveglio

Le sveglie 2.0 come quella già citata, sono impostate per passare gradualmente a luci dal tono più freddo circa mezz'ora prima che la sveglia inizi a suonare. In questo modo ci si sveglia gradualmente passando prima per la fase di sonno leggero, piuttosto che nel bel mezzo della fase REM. Infatti, evitare il brusco risveglio di un suono forte e improvviso come può essere la sveglia tradizionale, è importante per sentirsi riposati e pronti ad affrontare una giornata. Alcuni smartphone possono svolgere una funzione analoga usando allarmi non sonori, basati sulla sola vibrazione che sale di intensità man mano che ci si avvicina all'orario in cui bisogna alzarsi.

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