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Arduino: salto in avanti, diventa 'corporate' e nomina Musto ad

09 febbraio 2015 | 16.46
LETTURA: 4 minuti

L'azienda italiana produce le schede open source utilizzate inizialmente per le invenzioni dei 'makers', gli inventori della community che negli anni si è creata intorno al progetto, e che oggi vengono utilizzate da multinazionali del calibro di Intel o Bosch in grandi progetti. Il neo amministratore delegato avrà il compito di proiettarla a livello internazionale. "Ma manterremo lo stesso spirito, dobbiamo solo riorganizzare la passione per dialogare con realtà importanti", dice all'Adnkronos

Arduino: salto in avanti, diventa 'corporate' e nomina Musto ad

Arduino, la realtà italiana che più di tutte al mondo ha dato spinta con i suoi prodotti alla creatività degli inventori open source, i cosiddetti 'makers', cresce per acquisire una dimensione internazionale. Lo fa con la nomina del nuovo amministratore delegato Federico Musto, che con la sua esperienza cercherà di proiettare l'azienda in un panorama che ha montagne più difficili da scalare. Ma, ci tiene a precisare all'Adnkronos, "lo spirito di Arduino rimarrà lo stesso. Se lo perdessimo, perderemmo il mercato. Andremmo nella direzione opposta rispetto a quella che abbiamo cercato di mantenere. Rimane il fatto, ed è fondamentale per noi ribadirlo, che siamo un'azienda italiana con filiali all'estero e open source".

"Adesso - spiega ancora Musto - cercheremo di preservare quelle che sono le fondamenta dell'azienda in un'ottica diversa. Dobbiamo riorganizzare la passione che ci permette di innovare, perché senza quella sarebbe difficile. Solo che dovrà essere organizzata a livello enterprise. Così i nostri partner internazionali - spiega - omunicheranno con noi in un modo in cui sono già abituati a fare".

Quello open source è, del resto, il modello di business che piace a Musto: "Spinge a innovare, si mette a disposizione di tutti quello che è stato inventato. Oggi si va verso questa direzione. Internet delle cose, ad esempio, è diventato il core business di multinazionali del calibro di Intel, Cisco perché c'è una condivisione di quello che uno ha fatto, per farlo vedere, farlo copiare e migliorare".

Aperte filiali a Boston e San José, a fine mese a Shanghai e Tokyio

Una svolta, quella 'corporate' di Arduino, nata dalla "consapevolezza che l'interesse è cresciuto non solo da parte dei makers, ma anche da parte dei player di mercato. Prima alle fiere c'era solo il banchetto col bambino che presentava la sua invenzione, oggi c'è ancora ma accanto c'è il banchetto di Intel. Questo ci fa capire che qualcosa è cambiato". E da qui la necessità di andare incontro al mercato dei makers, che è diventato importante. "Per poter rispondere alle esigenze e competere, per restare vicino ai nostri partner internazionali multinazionali, è stato necessario spingere in avanti la realtà industriale, quella che poi ha dato vita alle schede che produciamo".

A contribuire al salto di qualità di Arduino sono stati anche gli accordi sottoscritti con Intel, Qualcomm e di recente con Bosch. "C'è stato un effetto domino. Una volta acquisito un certo pubblico e una certa visibilità, c'è stata una sorta di tam tam". E grazie a tutto questo l'azienda italiana può finalmente annunciare quello che realizzato nell'ultimo anno e mezzo. Oltre alla filiale storica in Italia, sono nate "le filiali a Boston e a San José". Ma la corsa non finisce qua: a fine mese arriveranno quelle di Shanghai e di Tokyo. Internazionale sì, ma senza tradire le origini: "Restiamo e resteremo sempre una realtà italiana", conclude Musto.

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