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La ricerca 'frena' sul pene robot, l'ingegnere: "Era solo un'idea". Avanti con il naso elettronico

12 maggio 2015 | 18.18
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Gli ambiziosi progetti erano stati presentati, durante l'High-tech business venturing del Sant'Anna di Pisa, un corso che consente ai giovani di promuovere le proprie idee e far conoscere i propri progetti agli investitori. Mentre il primo si è arenato, il secondo dell'ingegnere Giovanni Rateni va avanti anche se "servono fondi"

L'immagine del 'naso elettronico', l'idea dell'ingegnere Giovanni Rateni
L'immagine del 'naso elettronico', l'idea dell'ingegnere Giovanni Rateni

Nessun progetto, nessun prototipo. A smorzare gli 'entusiasmi' sulla creazione a breve del 'pene robot' è l'ingegnere Andrea Cafarelli. "Bisognerà aspettare più di qualche anno e forse non si farà mai", spiega all'Adnkronos il ricercatore che, nel corso dell'High-tech business venturing del Sant'Anna di Pisa - evento che consente ai giovani di promuovere le proprie idee e far conoscere i propri progetti agli investitori - ha presentato un progetto che ha fatto gridare alla nascita di un 'pene meccanico'.

"Era solo un'esercitazione, non c'è neanche un progetto, non ci aspettavamo che la protesi, che garantisce il piacere sessuale a chi la 'indossa', anche se ha subito una 'falloplastica', potesse avere un successo simile". E aggiunge: "Era solo un'idea", dice Cafarelli. Addio, quindi, almeno per ora, al 'Robot penis'. Peccato perché il progetto era originale. "In caso di ricostruzione chirurgica del pene, detta falloplastica, il paziente potrebbe recuperare, infatti, la percezione del piacere solo in modo limitato - avevano spiegato i tre giovani ingegneri alla presentazione meno di un mese fa -. Con la nostra idea, invece, l'erezione non si sarebbe manifestata tramite controllo manuale, ma come nella realtà quando si accende il desiderio sessuale".

E' più probabile, invece, che si arrivi al prototipo del 'naso elettronico', pensato per la sicurezza alimentare a 360 gradi. "Il sistema - spiega all'Adnkronos l'ingegnere Giovanni Rateni, ideatore dottorando del progetto 'Nasum' - si compone di un dispositivo 'portatile' per annusare il cibo, verificare l'eventuale presenza di botulino e salmonella, poi anche di pesticidi e diossina. Prevediamo anche una App da smartphone che permette di visionare i risultati. La nostra idea è di creare un prodotto low-cost da portare in borsetta quando si fa la spesa". Il lavoro va avanti tanto che tra 12 mesi dovrebbe già arrivare il prototipo. "Non abbiamo ricevuto finanziamenti, magari - precisa il giovane ingegnere dottorando della Scuola - andremmo avanti più spediti. Vogliamo creare un naso robotizzato dal costo di 100 euro nella fase di produzione di massa, ma per questo abbiamo bisogno di investitori. Ci servirebbero 75mila euro".

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