Sono cento milioni le persone che stanno cercando di cambiare il mondo attraverso la piattaforma Change.org. Una cifra record che va di pari passo con altri numeri non indifferenti: le firme depositate sono state 585 milioni e quelle di 38 milioni di utenti sono state 'vincenti', raggiungendo l'obiettivo. Ogni giorno, dicono da Change.org, vengono lanciate oltre 1000 petizioni
In Italia Change.org è arrivata a luglio 2012, gli utenti registrati sono 3.811.000 e le petizioni attive hanno raggiunto quota 8.146. A oggi sono stati 1.721.564 gli utenti italiani che hanno partecipato a petizioni vincenti aperte sulla versione nazionale della piattaforma. Nel 2015 la più grande campagna italiana vinta finora su Change.org è stata quella di 'Stop al Vitalizio', lanciata da Libera e Gruppo Abele, che ha raccolto la cifra record di 522.991 firme, il più elevato numero raggiunto sul web nella storia d'Italia.
Per celebrare i 100 milioni di utenti, Change.org ha reso disponibile una nuova funzione 'Impact' che permette di tracciare l’impatto globale della community. Sarà anche possibile scoprire quali sono le petizioni attive e le vittorie più popolari. La pagina 'Impact' presenta anche una mappa in tempo reale delle firme che vengono aggiunte alle petizioni attive in giro per il mondo e un nuovo video che racconta la community globale di Change.org e le ragioni che hanno spinto gli utenti a firmare una petizione.
Per il futuro, dicono da Change.org, sono allo studio nuovi modi di organizzazione dei contenuti. La possibilità di cercare le petizioni per area geografica e argomento, ad esempio, darà agli utenti ulteriori modi di connettersi tra di loro e con le organizzazioni, per cambiare insieme le cose che hanno più a cuore.
"C'è molta disillusione sulla politica, ma i 100 milioni di persone che stanno utilizzando Change.org dimostrano che c’è grande voglia di impegno civile a livello locale, nazionale e globale e che, quando le persone si mobilitano utilizzando gli strumenti giusti, i risultati ottenuti possono essere incredibili", commenta Ben Rattray, fondatore di Change.org e amministratore delegato. "Credo che questo traguardo sia un punto di svolta per la nostra piattaforma, il punto che dimostrerà a decisori pubblici e aziende che non c’è altra scelta, se non quella di ingaggiare con la propria base elettorale e con i propri consumatori attraverso Change.org".