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"Vi racconto chi era mio padre", parla la figlia di Steve Jobs

04 agosto 2018 | 16.22
LETTURA: 3 minuti

(Ipa/Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Ipa/Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Una persona schiva, dal carattere difficile e controverso, "mai generosa con i soldi, il cibo e le parole". E' il ritratto di Steve Jobs che emerge dalle pagine di 'Small Fry', il libro scritto dalla figlia Lisa in uscita a settembre ma anticipato in esclusiva da Vanity Fair Usa. Un racconto in cui la donna, oggi 40enne, ripercorre la sua infanzia e descrive il rapporto difficile e discontinuo avuto con il padre, morto nel 2011 per un cancro al pancreas. "Sono una delle persone più importanti che tu possa conoscere", le disse lui una volta. Eppure ci vollero anni prima che Jobs la riconoscesse come figlia legittima.

Nata nel 1978 dalla relazione tra il fondatore di Apple e Chrisann Brennan, Lisa racconta che il padre continuò a rinnegarla definendosi sterile anche dopo la prova del test genetico. Fino alla svolta, avvenuta quando lei aveva 8 anni. Da allora i loro incontri divennero più frequenti e lui, ricorda ancora Lisa, iniziò a passarla a prendere con la sua Porsche nera. Tanto che una volta lei gli chiese se "un giorno" gliel'avrebbe regalata. "Tu non avrai niente, hai capito? Niente", gli rispose il padre. "Intendeva la macchina o qualcosa di più grande? - si chiede lei nel libro - Non lo sapevo. La sua voce era acuta, nel mio petto".

Durante un pranzo nella villa di Bono Vox in Costa Azzurra, invece, Jobs, dopo averlo negato per anni, ammise per la prima volta di aver chiamato uno dei suoi primi pc Lisa proprio per lei. "Studiai la faccia di mio padre. Cosa era cambiato? Perché lo aveva ammesso ora, dopo tutti questi anni? - si chiede la donna - Certo che quel computer aveva il mio nome! Ma in quel momento la sua bugia proseguita per anni sembrava ancora più assurda. A dire il vero, però, mi sentii sollevata", confessa.

Nel libro Lisa racconta anche alcuni dei loro ultimi incontri, quando Jobs era già profondamente segnato dalla malattia. "Tre mesi prima della morte di mio padre iniziai a portare via quello che trovavo in casa sua - ricorda - Andavo in giro a piedi nudi e mettevo in tasca quello che prendevo. Alla fine, mi sentivo sazia". Tra gli episodi citati dalla figlia anche uno avvenuto poco prima che Jobs morisse. Lisa ricorda che, dopo essere andata in bagno ed essersi spruzzata sul viso del profumo alle rose, si recò nella stanza del padre per salutarlo e lui, steso sul letto, le disse: "Odori di gabinetto".

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