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Sono venti le aziende che hanno sottoscritto finora l'impegno Detox di Greenpeace

Greenpeace rileva sostanze chimiche pericolose nei vestiti di celebri griffe

17 febbraio 2014 | 18.17
LETTURA: 7 minuti

Greenpeace rileva sostanze chimiche pericolose nei vestiti di celebri griffe

Con la Settimana della Moda di Milano alle porte, Greenpeace International lancia un nuovo rapporto che rivela la presenza di sostanze chimiche pericolose nei vestiti per bambini di alcuni dei più famosi marchi dell'Alta Moda, tra cui Versace, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana.

Le analisi degli indumenti e delle calzature mostrano che le stesse sostanze chimiche pericolose usate dai marchi di largo consumo sono impiegate anche per produrre capi esclusivi dell'Alta moda. Non solo, la concentrazione di una sostanza (nonilfenoli etossilati o Npes) in capi etichettati come ''Made in Italy'' fa venire il dubbio che questi potrebbero non essere stati prodotti interamente in Europa.

Sono stati testati 27 prodotti di otto case d'Alta moda; 16 di questi (8 dei quali Made in Italy) sono risultati positivi per una o più delle seguenti sostanze chimiche: nonilfenoli etossilati (Npes), ftalati, composti perflorurati e polifluorurati e antimonio. La più alta concentrazione di nonilfenoli è stata rilevata in una delle ballerine Louis Vuitton prodotte in Italia e vendute in Svizzera, mentre la concentrazione più elevata di Pfcs in una giacca di Versace.

Alcune di queste sostanze, quando vengono rilasciate nei corsi d'acqua durante il ciclo di produzione oppure dagli stessi vestiti durante il lavaggio, hanno la proprietà di accumularsi negli organismi viventi e di interferire con il sistema endocrino.

Greenpeace chiede che a questi marchi di "fare chiarezza sull'etichetta Made in Italy che esibiscono, ripulire le loro filiere e capire che noi consumatori non ci lasciamo prendere in giro facilmente - afferma Chiara Campione, responsabile del progetto The Fashion Duel di Greenpeace Italia - Ė ora che i marchi dell'Alta moda siano coerenti con la loro reputazione e passino dalla parte di coloro che lavorano per un futuro libero da sostanze tossiche. Assumendo l'impegno Detox per le loro filiere, marchi come Valentino e Burberry hanno già dimostrato che si può produrre un'Alta moda che non costi nulla al Pianeta. Cosa aspettano invece Versace, Louis Vuitton, Dior o Dolce&Gabbana?'', conclude Campione.

Sono venti le aziende che hanno sottoscritto finora l'impegno Detox di Greenpeace, con l'obiettivo di assicurare la trasparenza della filiera, richiedendo ai propri fornitori di pubblicare i dati sugli scarichi delle sostanze chimiche pericolose e azzerare gli scarichi di sostanze chimiche pericolose entro il 2020. Hanno sottoscritto l'impegno Detox: Nike, Adidas Puma, H&M, M&S, C&A, Li-Ning, Zara, Mango, Esprit, Levi's, Uniqlo, Benetton, Victoria's Secret, G-Star Raw, Valentino, Coop, Canepa, Burberry e Primark.

APRE SABATO MIPAP, 150 MARCHI A FIERAMILANOCITY

Apre sabato a fieramilanocity Mipap, il salone internazionale dedicato alle collezioni donna di abbigliamento e accessori per l'autunno-inverno 2014/2015. In tutto 150 i marchi selezionati e presenti in manifestazione, provenienti da Canada, Francia, Germania, Giappone, Libano, Romania, Spagna, Svizzera e ovviamente Italia. Mipap, come per le passate edizioni, si terrà al Centro Congressi di fieramilanocity in via Gattamelata dal quale si potrà raggiungere Super, il salone coorganizzato da Fiera Milano e Pitti Immagine, dedicato a accessori e prêt-à-porter.

Confermano la loro presenza in manifestazione marchi come Bessi, Flo&Clo, Kali Orea, Nuovo Borgo, Le Fate, Morgan Kirch e Miss Money Money; a cui si affiancano nuovi ingressi come André Maurice, Giorgia & Johns, Carnevale 1951-Chocolat. Tornano Ean 13 e Brambilla Cinture. Ci saranno anche 22 brand campani, di accessori e prêt-à-porter, grazie al sostegno di Regione Campania e Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale.

Accanto alla parte espositiva, a Mipap sarà previsto anche un palinsesto di appuntamenti formativi e informativi sui temi dell'internazionalizzazione, in collaborazione con Nibi, Nuovo Istituto di Business Internazionale, per spiegare le opportunità di business offerte da Emirati Arabi Uniti, Qatar, Cina e Hong Kong; con l'arch. Goldmann si parlerà invece di ecosostenibilità dei prodotti e dei processi nell'industria della moda e con Jaana Jatyri di anticipazione di tendenze, colori e silhouettes.

HARMONT & BLAINE: UTILE DI 4,9 MILIONI DI EURO NEL 2013 (+157,8%)

Harmont & Blaine chiude il 2013 con un fatturato di 71 milioni di euro in crescita del 17,7% rispetto ai 60,3 milioni dell'esercizio precedente. Tale risultato non include la controllata svizzera H&B Swiss cui fa riferimento la boutique di Mendrisio (1,2 milioni di fatturato nel 2013). In crescita anche la redditività del gruppo: l'Ebitda passa infatti dai 10,5 milioni di euro del 2012 ai 13,1 milioni del 2013, con una crescita del 24,7% e un incidenza sul fatturato del 18,4%. L'utile si attesta a 4,9 milioni di euro rispetto a 1,9 milioni dell'esercizio precedente (+157,8%). La posizione finanziaria netta della società risulta pari a 23,1 milioni di euro, in riduzione dell'11,5% rispetto al 2012, con un rapporto pfn/ebitda pari a 1,4.

"Il 2013 - sottolinea l'amministratore delegato Domenico Menniti - si chiude in maniera particolarmente positiva per Harmont & Blaine poiché siamo riusciti a intervenire efficacemente sul versante della diminuzione dei costi grazie alle migliorate condizioni d'acquisto e a maggiori efficienze nell'approvvigionamento dei prodotti finiti, migliorando la Posizione Finanziaria Netta anche in seguito all'ottimizzazione dell'attività di tesoreria"''.

Nel prossimo triennio, si legge in una nota, si punterà alla crescita nei mercati esteri che, nel 2013, hanno rappresentato il 17% delle vendite del Bassotto. Nel 2014 sono previste, tra le altre, le aperture di 3 boutique a Mosca, il raddoppio delle posizioni a Baku (Azerbaigian) e Casablanca e, in Europa, gli opening di Atene, Bucarest e l'ingresso in Kazakistan ad Almaty. Focus del processo di internazionalizzazione nel 2014 il Centro-Sud America con le previste aperture delle boutique nell'aeroporto internazionale di Città del Messico, a Querétaro, Cancun, Saint Barth, Bogotà e Aruba.

MIROGLIO E MANTERO INSIEME CON L'ARCHIVIO' A PREMIE'RE VISION

In occasione del salone Première Vision di Parigi, Miroglio Textile presenta il progetto nato dalla partnership con Mantero, che prende il nome di 'Archivio Mantero and Miroglio Textile'. Entrambi guidati dalle quarte generazioni di due grandi famiglie del tessile italiano, i gruppi Miroglio e Mantero mettono in mostra foulard e sciarpe, realizzati su tessuti e in formati diversi e accessori tessili.

Mantero, che dal 1902 a Como crea, tesse, stampa tessuti e accessori per il mondo del lusso e della moda, nel progetto mette in gioco fantasia, stile e gusto nella creazione dei disegni di stampa in cui è maestra. Il suo rappresenta uno dei più straordinari e unici archivi tessili del mondo: sono oltre 100 gli anni di storia che riunisce e svela ai suoi clienti. Si tratta di una raccolta di oltre 10.000 volumi, immagini e colori, tessuti e disegni provenienti dal passato di Mantero e dei marchi in essa confluiti nel corso degli anni, arricchiti dall'acquisizione di importanti archivi tessili francesi, inglesi, tedeschi e americani, alcuni dei quali risalenti al '700.

A Miroglio Textile il compito di produrre e commercializzare questa collezione. I patterns che fanno parte del progetto 'Archivio Mantero and Miroglio Textile' sono stati scelti considerando quelli in linea con le tendenze di mercato. Dominano il tema floreale (ramage romantici e fiori trattati con mano fotografica, psichedelici anni 70), quello materico (effetti creati per evidenziare le texture), l'indigo (reinterpretazione della tematica marina), il classico (di cui fanno parte, per esempio, i disegni effetto giungla, dettagliati e definiti) e il tema geometrico (che spazia dall'optical con colori a contrasto, all'ispirazione all'arte di Pollock e AndyWarhol, al richiamo all'etnico, che mischia icone e stili di culture diverse).

UPIM INAUGURA 34 NUOVI STORE

Gruppo Coin, primo retailer italiano dell'abbigliamento, con le insegne Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana, Blukids, spinge l'acceleratore sul rilancio dello storico marchio Upim e apre 34 nuovi punti vendita. A fine marzo il gruppo sarà presente in Italia con 227 negozi, inclusi quelli a marchio Blukids, dedicati al mondo bambino.

"E' un'immagine completamente diversa - dichiara Massimo Iacobelli, direttore generale di Upim - quella che i clienti troveranno nei nuovi negozi Upim. Un design dalle linee semplici e pulite, un'atmosfera calda e accogliente, prodotti che uniscono qualità e convenienza. Upim viene apprezzata perché capace di soddisfare le esigenze di servizio e i bisogni quotidiani nell'attuale contesto economico".

"Grazie alla struttura di acquisto e alle sinergie produttive di Gruppo Coin, Upim è in grado di proporre un'offerta che si rinnova costantemente, abbracciando tutte le merceologie: dall'abbigliamento, agli accessori, alla cura della persona, fino alla casa, con lo storico marchio Croff. Tutto questo - conclude - fa dei nostri negozi un punto di riferimento per la famiglia moderna. Gli straordinari risultati ottenuti dai primi dieci negozi riconvertiti nel 2013 testimoniano il successo della nuova formula".

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