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Moda: Cina top supplier per moda italiana ma nostro export a +11,1%

06 aprile 2015 | 14.42
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Se la Cina rappresenta, per il comparto moda italiano, il maggior fornitore di tessile e abbigliamento, è altrettanto vero che continua a essere un mercato di destinazione delle produzioni made in Italy in crescita costante e double digit

Moda: Cina top supplier per moda italiana ma nostro export a +11,1%

Se la Cina rappresenta, per il comparto moda italiano, il maggior fornitore di tessile e abbigliamento, è altrettanto vero che continua a essere un mercato di destinazione delle produzioni made in Italy in crescita costante e double digit.

In generale, secondo i dati preconsuntivi 2014 diffusi da Sistema Moda Italia, l'export del tessile abbigliamento nel mondo dovrebbe raggiungere il +3,9%, per un valore complessivo prossimo ai 28,5 miliardi di euro.

L’import ha cambiato passo, facendo registrare una variazione che a consuntivo dovrebbe essere di circa l'8%. L’effetto combinato dei flussi commerciali in uscita e in ingresso da/in Italia determinerebbe nel 2014 un arretramento del surplus con l'estero; il saldo infatti passerebbe a circa 9,2 miliardi di euro (-3,8%, corrispondente a meno 360 milioni di euro).

Focalizzando l'attenzione sul solo mercato cinese, secondo dati Istat elaborati da Sistema Moda Italia, il saldo commerciale con la Cina nel 2014 è negativo di 193.695 milioni di euro. Il tessile ha visto un incremento dell'import del 9,3% pari a 1 mld e 430 mln di euro (+11,3% in quantità), e un decremento dell'1% a 318 mln (-3,2% in quantità) per un saldo negativo di 125 milioni di euro.

L'abbigliamento moda ha visto invece un aumento delle importazioni del 5,8% a 2 mld e 916 mln (+10,7% in quantità) e pure un aumento delle esportazioni del 19,5% a 555 mln di euro (+6,9% in quantità) per un saldo negativo di circa 69 milioni.

Entrando ancora più nello specifico, le importazioni di filati dalla Cina sono aumentate del 4,6% a 285 mln di euro e le esportazioni hanno segnato +1,9% a 61 mln, per un saldo negativo di 11,5 mln di euro. Il comparto dei tessuti registra a fine 2014 un saldo negativo di 22 milioni con le importazioni in crescita dell'1,5% e le esportazioni in calo del 7%.

Sommando a questi il tessile casa, la maglieria e la calzetteria e altre sottocategoria, il totale mostra un incremento delle importazioni del 6,9% a 4,345 miliardi e un aumento delle esportazioni dell'11,1% a 873 milioni.

Interessante l'outlook sul 2015 (fonte Esportare la Dolce Vita, Csc-Prometeia): in Cina l'import dal mondo dovrebbe attestarsi a 14,17 miliardi, dall'Italia a 1,415 miliardi (a prezzi 2012), cui l'abbigliamento tessile concorrerebbe per 425 milioni di euro.

Guardando al 2019, le importazioni dal mondo in Cina dovrebbero aggirarsi intorno ai 18,5 miliardi (+49,6%) e dall'Italia (+49,6%) essere di 1,8 miliardi. Nel 2019 l'abbigliamento dall'Italia concorrerebbe per 528 milioni di euro (+38,9%).

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