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Moda: i 60 anni della 'Blonde' Donatella Versace, anche testimonial per Givenchy

29 aprile 2015 | 12.11
LETTURA: 6 minuti

Chioma biondo platino, che ispirò il nome del primo profumo creato dal fratello Gianni, e abiti attillati come suo tratto distintivo, non sembra temere il passare del tempo. La sua carriera esplose nel 2000, quando realizzò il 'Jungle dress', il famoso vestito in chiffon di seta verde e blu indossato da Jennifer Lopez durante i Grammy Awards

Donatella Versace (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Donatella Versace (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Chi pensa che sessant'anni siano troppi per essere un'icona di stile, probabilmente non conosce Donatella Versace. L'istrionica designer della Medusa, che è stata appenascelta da Riccardo Tisci come volto per la nuova campagna autunno inverno di Givenchy, spegnerà 60 candeline il prossimo 2 maggio. Chioma biondo platino e abiti attillati come suo tratto distintivo, non sembra temere il passare del tempo: "Se indossi il nero con gli stivali e i tacchi alti, questo ti dà carattere, come se volessi dire 'non ho paura'". Di carattere, del resto, ne ha da vendere Donatella Versace che così parlava indirettamente di se stessa in una recente intervista al New York Times. Da Reggio Calabria a Milano, passando per le capitali internazionali della moda, negli anni la designer ha raggiunto le vette del fashion system creando, insieme a suo fratello Gianni, morto nel 1997, un vero e proprio impero della moda.

Nata a Reggio Calabria il 2 maggio 1955, Donatella Versace è oggi a capo di un vero e proprio impero della moda fondato dal fratello Gianni nel 1978, insieme a un altro fratello, Santo. Terzogenita della famiglia, dopo una laurea in lingue, a metà degli anni Settanta, Donatella si trasferisce con Gianni a Firenze per frequentare una scuola di moda e seguirlo nella sua carriera come Pr, ma diventa presto musa e critica del geniale stilista, e nei primi anni Ottanta Gianni le dedica il suo primo profumo, chiamato 'Blonde'.

La carriera di Donatella decolla a livello internazionale negli anni Ottanta, quando Gianni le affida la guida di Versus Versace, la linea di diffusione della maison. Grazie alle intuizioni geniali della stilista - come portare in passerella le modelle che fino ad allora facevano solo servizi fotografici o legare il proprio nome a star della musica come Madonna, Sting e Elton John - la Medusa conquista presto il mercato europeo e degli Stati Uniti, imponendosi come uno dei maggiori brand internazionali.

Nel 2000 con il 'Jungle dress' indossato da Jennifer Lopez conquista anche il web

Attrici, cantanti, attori e modelle, tutti vogliono vestire Versace. Negli anni Novanta, Donatella assume inoltre la guida di altri marchi del gruppo Versace tra i quali la linea dedicata alla casa, ai bambini e agli accessori. Dopo la tragica morte del fratello, assassinato il 15 luglio 1997 sulle scale della sua villa a Miami, diventa direttore creativo dell'intero gruppo, le cui quote di maggioranza erano e sono tuttora in mano alla figlia Allegra Beck Versace, nata nel 1986 dalla relazione con il modello americano Paul Beck.

A qualche mese dalla morte di Gianni, Donatella presenta la prima collezione di pret-à-porter che viene però stroncata dagli esperti del settore. Donatella non si lascia scoraggiare e l'anno successivo realizza la sua prima collezione di haute couture, ottenendo il plauso del pubblico e degli addetti ai lavori.

Da allora la sua carriera non conosce arresto e il pieno riconoscimento arriva nel 2000, quando realizza il 'Jungle dress', il famoso vestito in chiffon di seta verde e blu indossato da Jennifer Lopez durante i Grammy Awards. L'abito a maniche lunghe desta subito scalpore: completamente trasparente, la sua particolarità è la profonda scollatura che arrivava fino al bacino, fermato da una spilla sotto l'ombelico che lascia poco all'immaginazione. Nelle ventiquattro ore successive alla sua apparizione, la fotografia della cantante con l'abito Versace diventa virale, registrando 600.000 download dal sito ufficiale dei Grammy.

Non solo haute couture, anche stile low cost

Nel 2002 i suoi capi, assieme a quelli di Gianni, sono celebrati a Londra in una mostra ospitata presso il Victoria and Albert Museum. Iconica, originale e ambiziosa, Donatella passa con disinvoltura dalla haute couture al pret-a-porter, fino ad arrivare al low cost, con la capsule collection creata per il colosso di moda svedese H&m nel 2011, e che ha mandato in delirio i tutti i fan della Medusa. Nei giorni scorsi, inoltre, la linea Versus Versace è sbarcata a Tokyo, dove ha inaugurato il primo concept store della capitale giapponese.

60 anni e non sentirli: per la brillante creativa, sembra infatti che il tempo non passi mai. Nonostante le apparenze, quello che traspare dalle interviste rilasciate da Donatella Versace è il profilo di una donna fragile e vulnerabile, che nascosta sotto la corazza di tacchi alti e abiti attillati, ha condotto una vita in costante accelerazione, che potrebbe essere un film.

E' del 2013, infatti, la pellicola americana 'House of Versace', il biopic non autorizzato dalla stilista andato in onda due settimane fa su Sky e che ripercorre la sua storia a partire dalla morte del fratello. Tratto dall'omonimo libro della giornalista del Wall Street Journal Deborah Ball, il film non è stato apprezzato dalla stilista che lo aveva stroncato, definendolo una vera e propria opera di finzione.

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