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Moda: basta griffe per turiste Usa a Roma, dagli artigiani con personal shopper

01 giugno 2015 | 18.37
LETTURA: 5 minuti

Le facoltose signore del jet set americano in vacanza nella Città Eterna sembrano snobbare sempre più i grandi marchi del lusso e preferiscono andare a caccia di pezzi unici del savoir-faire artigianale

Lo show room di Lucia Odescalchi
Lo show room di Lucia Odescalchi

Per sapere cosa comprano le turiste Usa in visita a Roma dimenticate Valentino, Prada e Gucci: le facoltose signore del jet set americano in vacanza nella Città Eterna ora sembrano snobbare sempre più le grandi griffe del lusso, che del resto trovano anche negli States, e preferiscono andare a caccia di pezzi unici del savoir-faire artigianale locale. Un trend in crescita negli ultimi tre anni. Lo sostiene Eleonora Attolico, giornalista, esperta di moda, e personal shopper, che accompagna i turisti alla scoperta delle realtà artigianali della Capitale in un vero e proprio 'grand tour' di shopping tra i gioielli dell'artigianato romano.

"Le turiste americane amano i piccoli negozi, non vogliono Dolce&Gabbana, Prada o Gucci, che trovano anche a New York, ma sono innamorate del nostro artigianato - dice Attolico all'Adnkronos - soprattutto vanno alla ricerca di borse e accessori, che amano farsi realizzare e personalizzare dai maestri del cuoio". Da via dei Prefetti a piazza Firenze, passando per via Giulia e via della Stelletta, Roma è la meta adatta per esplorare un Made in Italy tutto locale.

"Per le borse le americane amano affidarsi alle mani del signor Pratesi di 'La clinica delle borse', al quale si rivolgono anche le signore romane per fare aggiustare le proprie - spiega Attolico - Pratesi realizza anche modelli personalizzati, è un vero artigiano e piace anche perché si riesce a portare via un prodotto di alta qualità a prezzi buoni, tra i 250 e i 450 euro. Anche 'Sirni' in via della Stelletta è una vera chicca con modelli realizzati a mano, per non parlare di 'Saddler Union' in via Margutta, con i suoi secchielli di cuoio e pelle di vacchetta".

Tra le tappe obbligate via dei Prefetti, via Pié di Marmo e via Giulia

Non solo accessori e abbigliamento, le turiste che si affidano alla personal shopper vanno anche alla ricerca di marmi, tappeti, profumi e cosmetici: "Per i marmi e i busti, le americane amano le creazioni di 'Franco Er Marmista' in via di Panico, a due passi da Piazza Navona, mentre per cosmetici e profumi artigianali ci sono due store ideali - spiega la personal shopper - il primo è in via Crispi e l'altro in via della Lungaretta, a Trastevere".

Roma si dimostra così una delle più grandi finestre per l'handmade artigianale, piccole realtà nascoste all'ombra delle tradizionali vie del lusso: "La zona delle botteghe artigianali va da via dei Prefetti, dove c'è 'Tebro', un'istituzione per lenzuola e asciugamani artigianali, a via dell'Orso - continua Attolico - in cui lavorano i migliori tappezzieri della Capitale, e copre tutta la zona alle spalle della basilica di Sant'Apollinaire; mentre per le camicie, gli americani rimangono estasiati da Battistoni in via Condotti, in cui scelgono modelli e stoffe".

"Anche via Giulia è una tappa obbligata del tour tra le botteghe artigiane di Roma- afferma Attolico - senza dimenticare Largo Argentina e via Pié di Marmo, il 'regno' dei sandali di Capri. Per l'abbigliamento, donna e uomo, c'è la boutique Pieroni in via del Pellegrino, mentre chi cerca paralumi originali può trovare ispirazione in via Monferrato".

Fra i settori più gettonati la gioielleria 'alternativa'

Dall'abbigliamento agli accessori, passando per la tappezzeria, Roma è anche la città dei gioiellieri: "L'artigianato è così vicino alla sfera dell'arte che i turisti rimangono affascinati da questo piccolo mondo dei maestri artigiani - sottolinea Attolico - Fabio Salini, in via Monferrato è il gioielliere del momento, e realizza dei preziosi utilizzando materiali grezzi come la corda che affascinano i turisti in cerca di pezzi originali di artisti emergenti. Stesso discorso per 'Patza' a Ponte Milvio, e per le creazioni di Lucia Odescalchi, che usa materiali sui generis come il bronzo, scongiurando così prezzi proibitivi".

Creazioni su misura, artigianalità e know-how sono caratteristiche indispensabili per accontentare le clienti americane, sempre alla ricerca della manifattura 100% Made in Italy: "Le turiste che accompagno in giro per Roma non vogliono necessariamente spendere somme esorbitanti - dice la personal shopper - C'è molto interesse alla realtà artigianale che è ripresa da qualche anno. Anche i grandi del lusso come François Pinault o Bernard Arnault hanno iniziato a spingere sull'artigianato perché i grandi brand si sono accorti che se perdevano il savoir-faire erano finiti".

Una realtà in ripresa, quella dell'artigianato di qualità a Roma, ma ancora non abbastanza secondo la Attolico: "Gli artigiani per molto tempo non sono stati valorizzati e ancora adesso sono in difficoltà. Solo oggi si inizia finalmente a capire l'importanza di questo mondo. Una delle grandi scommesse per il futuro è fare in modo che i giovani si avvicinino a questo settore, perché le piccole botteghe artigiane oggi sono a rischio e vanno aiutate" conclude la personal shopper.

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